Recensione su Il cavaliere della valle solitaria

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Diverso dal solito ma molto bello / 1 Agosto 2017 in Il cavaliere della valle solitaria

Un misterioso e solitario pistolero di nome Shane (Alan Ladd), scendendo dalle montagne del Wyoming, arriva in un vallata dove incontra subito una famiglia, alla quale si lega praticamente da subito. Ci sono il marito Johnny (Van Heflin), la moglie Marian (Jean Arthur) e il giovane figlio Joey, che si affezionerà particolarmente all’uomo. Shane decide di restare con la famiglia dopo che ha assistito alle prepotenze della banda di Ryker, che comanda in città vista la lontananza della legge. In ogni modo essi cercano di scacciare i contadini per avere i pascoli liberi, ma la tenacia del padre, che cercherà di coinvolgere tutti gli altri uomini come lui, è dura a morire, e la presenza di Shane sarà forse la scintilla che deciderà le sorti di loro. Un western particolare, l’azione non è certo ricchissima, il ritmo non è mai elevato, anzi, eppure riesce sempre a tenere alta l’attenzione. Quando poi si giunge alle scene d’azione, si resta decisamente ben ripagati, così come per quanto riguarda la fotografia, che venne premiata con l’Oscar. Un ottimo film di George Stevens, un western un po’ diverso dal solito che tratta temi come l’onore e l’amicizia, e che è sicuramente da vedere.

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