27 Gennaio 2013
In una stazione di polizia piccina picciò, nascosta nel bel mezzo di un bosco ammmmmericano, arriva un bel giorno un ragazzo (brutto bruttò) nudo e ricoperto di sangue, e con un bel coltello come cadeau.
Tre poliziotti idioti devono risolvere la questione.
Il film invece non è proprio un granché, anzi, fa abbastanza schifo, e non per il suo essere disgustoso (magari…) ma a causa di una trama sconclusionata tanto, e dialoghi soporiferi recitati con espressioni tonnesche da attori impettiti in divisa. E il tipo pieno di sangue che fa sguardi tanto intensi e sofferenti che potrebbe venirgli un embolo da un momento all’altro.
Morale solita, quelli che sembrano i cattivi in realtà sono state in passato le vittime, mentre le vecchine che offrono il thè, diffidare sempre, in realtà sono i veri carnefici.
O sarà che, come spesso, è troppo lungo, si salva solo l’ultimo quarto d’ora, quando ormai si è smesso da un po’ di farsi domande per cominciare a chiedersi quando anziché come possa finire. Onore all’ultimo quarto d’ora, davvero, e al tipo nero che strappa il cuore a quello rosso nel più classico del lancio dell’esca per il sequel.
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