9 Maggio 2013 in L'ombra del dubbio

Definito da Hitchock stesso il suo film preferito, L’ombra del dubbio è uno splendido ed inquietante thriller, sceneggiato dal premio Pulitzer Thornton Wilder.
Filo conduttore del film è il profondo legame che lega i due protagonisti, l’oscuro e glaciale zio Charlie con la sua omonima nipote, l’uno rappresenta il male, l’altra il bene, due facce della stessa moneta. Un legame a dir poco morboso ed anormale, visto che la ragazza riesce addirittura ad anticipare le intenzioni dello zio in due occasioni, quasi come se fosse telepaticamente in contatto con lui (emblematica la scena del telegramma). Quasi a voler sottolineare quanto simili siano (lo ripeteranno entrambi nel corso del film, “We’re like twins”) essi ci vengono presentati nello stesso identico modo: campo lungo sulla città, esterno della casa, primo piano sulla finestra ed infine zoomata su loro distesi a letto. Il tema del doppio ricompare in più occasioni nel corso del film: due detective, due pranzi, due attentati..Truffaut ha individuato ben 14 situazioni basate sul numero due!
Menzione speciale per i due protagonisti, Teresa Wright (una tipica, fantastica ragazza americana) e Joseph Cotten, uno dei migliori cattivi in assoluto di Hitchcock (al pari di Robert Walker in Delitto per Delitto e di Anthony Perkins nell’arcinoto Psycho) : fantastica la scena in cui arriva in città su un treno la cui locomotiva sbuffa fumo nero in ogni dove, quasi a voler dire ai cittadini “attenti a voi, il diavolo è arrivato in città!”.

Ps: da vedere assolutamente in lingua originale, considerata la qualità agghiacciante del doppiaggio.

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