Recensione su Séraphine

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19 Gennaio 2013

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Film franco-BELGA! (alèèèèèèèèè). Con la stessa attrice BELGA(!) di Louise-Michel. Film più brutto di Louise-Michel, lei sempre brutta, tanto quanto in Louise-Michel. Sono i suoi ruoli.
É la biografia della vita di Seraphine de Senlis, pittrice francese primitiva scoperta poco prima della I guerra mondiale da un collezionista tedesco, che a sua volta aveva lanciato Picasso e cazzi e mazzi. Ossia, lui va in vacanza e si trova questa sguattera che limona con gli alberi, è un’estremista della Madonna (no, non nel senso… oh, ci siam capiti), sente gli angeli e dipinge meravigliosamente la natura con cui è in comunione.
Finirà ovviamente pazza sclerata in manicomio (gli angeli fan certi scherzi a volte…), dove morirà prima della fine della II (guerra).
Il film è troppo lungo, e sembra che in Francia abbia avuto un successo strepitoso (ma si sa che non son delle cime). Due ore a vedere dei primi piani sofferenti di lei, che è tanto brava come attrice quanto brutta. Una specie di animale selvatico che trova la grazia attraverso la pittura. E per la stessa strada poi la riperde.
Sala piena pure per questo, credo che in Italia a parità di condizioni ci sarebbero stati sì e no 15 spettatori.

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