Recensione su Self/less

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La sagra della prevedibilità / 17 Settembre 2016 in Self/less

Un ricco magnate sta per morire a causa di una malattia terminale. E’ stata però scoperta una soluzione per mantenere viva la sua mente: trasferirlo in un corpo giovane e sano creato appositamente per lo scopo. E così, Ben Kingsley sparisce dopo appena 15 minuti di film. E già qui non ci siamo, va bene la storia, ma usate qualcun altro, invece che un attore così per questo ruolo. Fatto sta che Kingsley si risveglia nel nuovo corpo, e il testimone passa a Ryan Reynolds (pare un altro rispetto a Deadpool qui, e non parlo di aspetto, quanto di capacità di recitazione, bah). Piano piano inizia ad affiorare una brutta verità sui corpi e Kingsley/Reynolds sarà braccato dall’organizzazione che ha effettuato l’operazione. Un film estremamente deludente, recitato svogliatamente, con un pessimo impiego degli attori (cioè, hai Kinglsey, va bene che deve morire, ma lo usi 15 minuti di numero? Mah…) e una storia di una prevedibilità clamorosa. Peccato perché l’idea in realtà non era così male.

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