Appretto / 5 Gennaio 2016 in Sei giorni sette notti
Reitman è un regista mediocre toccato una sola volta dal sacro fuoco del genio e non è questo il caso.
Sei giorni sette notti è un filmetto senza pretese che prende in prestito il concetto di base di “travolti da un insolito destino” e lo depaupera del messaggio socio-politico.
Carino ma niente di più. Consigliato alle casalinghe mentre stirano.
Recensione da Oscar
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