Sei donne per l'assassino

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Sei donne per l'assassino

Una modella viene trovata morta nell'atelier per il quale lavora. Poco dopo, un'altra modella trova il suo diario, ma lo nasconde alla polizia e viene uccisa. Il diario passa di mano in mano, ma l'assassino colpisce sempre in maniera diversa, senza riuscire a recuperarlo.
leodefrenza ha scritto questa trama

Titolo Originale: Sei donne per l'assassino
Attori principali: Cameron Mitchell, Eva Bartok, Thomas Reiner, Ariana Gorini, Dante DiPaolo, Mary Arden, Franco Ressel, Claude Dantes, Luciano Pigozzi, Lea Lander, Massimo Righi, Francesca Ungaro, Giuliano Raffaelli, Harriet Medin, Mary Carmen, Heidi Stroh, Enzo Cerusico, Nadia Anty, Calisto Calisti, Romano Moraschini, Goffredo Unger, Mostra tutti

Regia: Mario Bava
Sceneggiatura/Autore: Giuseppe Barilla, Mario Bava, Marcello Fondato
Colonna sonora: Carlo Rustichelli
Fotografia: Ubaldo Terzano, Mario Bava
Costumi: Tina Grani
Produttore: Georges C. Stilly, Alfredo Mirabile, Massimo Patrizi
Produzione: Francia, Italia, Germania
Genere: Thriller
Durata: 88 minuti

Dove vedere in streaming Sei donne per l'assassino

Bava firma il thriller contemporaneo / 6 Giugno 2016 in Sei donne per l'assassino

Con questo film, Bava ha tracciato un solco nella cinematografia internazionale, definendo il filone del giallo all’italiana e spargendo i semi del thriller contemporaneo, iniziando a pigiare l’acceleratore su un elemento di grande richiamo, quell’erotismo cifra di più generi all’italiana, appunto, che, se non ancora pienamente mostrato, è già una componente fondamentale della storia (si parla di un maniaco sessuale, senza che vi siano prove di violenze carnali, la lingerie femminile compare sovente, le relazioni tra le vittime e i sospetti maschi sottendono una forte tensione sessuale).
I film di genere prodotti da allora hanno attinto e attingono più o meno coscientemente al contesto morboso e sadico di questa pellicola in cui brama e violenza reggono morti tanto efferate quanto labilmente giustificate.
A proposito delle eredità di questo film, è una mia suggestione o, visto il suo abbigliamento, maschera compresa, l’aspetto del Rorschach dei Watchmen di Moore potrebbe derivare dal misterioso assassino di questo film?

Il gusto estetico di Bava (che immagino consapevolmente kitsch) si esplica nell’uso di luci artificiali violente e pulsanti, scenografie sovraccariche di oggetti, tra cui spiccano tendaggi, statue, specchi, cornici rococò, oggetti di lucida bachelite, e di corpi e volti femminili (truccatissimi) che richiamano quelli delle Bild Lilli. L’abbigliamento e il trucco delle donne quasi priva le vittime dell’intrigo narrativo della propria umanità, astraendo totalmente la vicenda da una possibile realtà: Bava sa di esagerare e, pur compiacendo se stesso e il pubblico con una serie di omicidi altamente estetizzati, allontana i suoi personaggi (e gli spettatori) dalla quotidianità, come a dire, con tutti gli errori che tale valutazione si porta appresso, che simili atrocità possono svolgersi solo su celluloide.

Benché, a posteriori, sappia che, con l’uso di un elemento numerico, anche il titolo abbia fatto storia, mi stupisce che il numero delle vittime sia noto ancora prima dell’inizio del film: in effetti, il pubblico sa quante morti deve aspettarsi e la sua fantasia viene pungolata (come verrà uccisa la prossima modella?), ma -per i miei gusti- oso dire che anticipa troppo della trama.

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Un film che ha fatto la storia del cinema. / 13 Dicembre 2015 in Sei donne per l'assassino

Uno dei grandi capolavori di Mario Bava, non solo per quanto riguarda l’estetica(la meravigliosa fotografia barocca), ma anche per la sua importanza a livello mondiale, dato che questo film rappresenta il primo “slasher” della storia del cinema.
La regia e il montaggio sono a dir poco sublimi(alcune sequenze sono davvero straordinarie), così come la fotografia e la magnifica colonna sonora di Carlo Rustichelli.
Una delle più alte vette del cinema italiano, un film psichedelico, inquietante, cinico, ma a suo modo affascinante che anticiperà di parecchi anni l’horror italiano(Dario Argento in primis, che per alcuni suoi capolavori come “L’uccello dalle piume di cristallo”, “Profondo Rosso” e “Suspiria” attingerà a mani basse a questa pellicola) e quello internazionale.
Un capolavoro che consiglio caldamente.

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