Recensione su Se permettete parliamo di donne

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Falsa emancipazione / 13 Luglio 2015 in Se permettete parliamo di donne

Film a episodi invero abbastanza mediocre (mi spiace sia la pellicola di debutto da regista di Ettore Scola), a corrente alternata, parecchio misogino e qualunquista: posto che si tratti di una serie di vicende comiche al limite del grottesco e che di esse dovrebbero essere apprezzati perlopiù i risvolti ironici, le donne dipinte in questi brevi racconti sono sostanzialmente stupide, ingenue, svampite o assolutamente in malafede. Madri, sorelle o prostitute: non si sfugge granché. La loro emancipazione sessuale non sembra avere i caratteri di un’evoluzione: le donne di questo film sembrano sempre e comunque prede, costrette entro ruoli stabiliti.

All’andazzo boccaccesco un po’ fine a se stesso, fanno leggera eccezione gli episodi che hanno per protagonista una surreale prostituta (con marito connivente) interpretata da Giovanna Ralli e quello con co-protagonista Walter Chiari.
Finale dilatato senza una precisa utilità.

Il film conquista un voto in più grazie alle varie interpretazioni di Gassman, fisico, chiassoso, mattatore come suo solito, insomma: su di lui ho ben poco da sindacare.

5 commenti

  1. Paolo Rovatti / 18 Settembre 2015

    Stavo cercando di farmi un opinione su di te e guarda un po’ cosa mi va a tirare fuori! Il primo film di Ettore Scola, pure per me pessima visione Xb. Penso che siamo gli unici al mondo che sono riusciti a vederlo dall’inizio alla fineXD. Almeno questa tua visione mi dice di te che sei una persona disposta a vedere tutto, che ama riscoprire il cinema perduto, che non inorridisce davanti ad un bianco e nero e e specialmente che finisce ciò che inizia anche se il film è noioso.
    P.s. Ovviamente mai brutto quanto Tusk (ho letto pure quella) che l’ho visto in >>> x32 . Quando è troppo, è troppo

    • Stefania / 18 Settembre 2015

      @paolorovatti: grazie, la descrizione sembra il risultato di un test 😀 Comunque, sì, per un motivo o per l’altro mi capita di guardare un po’ di tutto (forse, fanno eccezione i film tipo Step Up e cose à la Cannibal Holocaust). E, poi, amo la commedia all’italiana: se posso, se in tv passa qualche titolo interessante tento di recuperarlo (o, perlomeno, me lo segno) e certi cicli estivi (su Iris, da un paio di estati c’è quello su Gassman, per esempio) aiutano allo scopo.
      E tu che gusti hai?

  2. Paolo Rovatti / 18 Settembre 2015

    Ora il tuo commento alla mia recensione è più credibile;)

  3. Paolo Rovatti / 18 Settembre 2015

    Un testXD Potrebbe, è un mio difetto mettere alla prova la gente. Ma, gusti… Ricordo di esser stato un po’ fissato in passato con il cinema orientale. Forse la fantascienza è il genere che più mi attrae ma ne escono davvero pochi di film riusciti a riguardo. Cmq di solito guardo di tutto e di più . Quindi potrei tranquillamente dire di amare anche la commedia all’italiana . Mario Monicelli per me è un mito e ogni volta che posso mi riguardo “I soliti ignoti”XD

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