Scusa ma ti chiamo amore

Raoul Bova prima di farsi prete e prendere il posto di Don Matteo adescava le ragazzine. Fa curriculum.

È un film così brutto che fa il giro e diventa da sganasciarsi dalle risate. Però poi fa un altro giro e diventa un vomito e così in moto perpetuo, finché non mi caco in faccia con le convulsioni.

Bello il sottotesto di usare le musiche degli Zero Assoluto, che è pure il valore del film.

Moccia nel titolo chiede scusa, una volta perchè ti chiama amore, un’altra volta perchè ti vuole sposare ma le scuse per i film di me**a che ci rifila da 3 4 anni a questa parte non le fa mai. Idiota lui, idioti i sui libri per bimbi stupidi, idioti i film, idioti quei decerebrati che hanno pagato 7 euro di biglietto per vedere sto schifo. Quanto mi fa incazzare che sta roba, così come tutte le altre porcate inutili di Brizzi, Veronesi, Genovese, Miniero e company trovino anche il lusso del grande schermo. Io bestemmio a mitraglia!

Alcune amiche mi hanno trascinata al cinema a vederlo… non è stata colpa mia!
La protagonista femminile è una delle più irritanti che abbia mai visto (perfino la sua voce mi irrita!) e il povero Raoul Bova fa quello che può, ma il suo fascino e la sua bravura non bastano a risollevare la pochezza di questo cosiddetto film. Comunque non dovrei prendermela nemmeno con gli attori… il problema vero sta a monte, laddove un certo Federico Moccia ha deciso di ergersi a paladino degli adolescenti di oggi e sfornare un (purtroppo) best-seller particamente ogni anno.