Most underrated cartoon character / 5 Gennaio 2017 in Screwball Squirrel

Giunto alla MGM dopo il prolifico trascorso alla Termite Terrace, Tex Avery giova della libertà e le disponibilità offerte dal suo nuovo impiego sfornando idee e sperimentando parecchio. Dopo aver creato Droopy, è tempo dell’esordio di Screwball Squirrel, pupillo di Avery che purtroppo non riscuoterà il successo sperato.
L’autore californiano genera una chimera comica componendola con gli elementi che contraddistinguono Bugs Bunny – l’atteggiamento sfottente e da leader “nobile” del cartoon – e quella vena pazzerella con cui introdusse Daffy Duck, entrambe sue creazioni.
Il risultato finale è quello di un personaggio borderline, instabile e probabilmente anche sadico.
In questo corto, si prenderà gioco di un cane poco sveglio, come fosse assonnato – ricorda Droopy per ciò – ed estremamente ingenuo che verrà mazzolato immotivatamente per tutta la durata del cartone.
Avery si scatena e abbatte la quarta barriera come una macchina demolitrice, divertendosi in gag che poi diverranno la sua firma (ad inchiostro simpatico).
Screwball Squirrel è davvero un pazzo ed è di certo la creatura più caotica partorita dalla mente di Avery: è senza controllo, è consapevole di essere un personaggio dei cartoni animati e lo sfrutta a suo favore per eludere qualsiasi legge fisica, burlando le vittime dei suoi schermi che non riescono a competere con l’irrefrenabilità e la sfrontatezza del folle scoiattolo.
Personaggio divertente da concepire ma forse difficile da gestire; la sua immotivata violenta inoltre potrebbe esser stata considerata di cattivo gusto e per nulla “politically correct”: personaggio incompreso o forse troppo difficile da comprendere nel risultar sfuggente, per cui è difficile generar empatia e probabilmente anche simpatia dato che comunica tramite una violenza molto diretta e sostanzialmente scorretta.
Tale è il suo insuccesso che figurerà soltanto in altri 4 corti oltre questo in cui verrà anche “fatto fuori”, ma ne riparleremo in un’altra recensione:
Per me rimane uno dei elementi più anarchici del cartoon e credo che solo successivamente gli sia stato riconosciuto il merito di aver sviscerato e vivisezionato il mondo dei cartoni animati, trasgredendo qualsiasi regola e dimostrando che tutto è possibile.
O lo si ama o lo si odia ma indubbiamente la sua influenza è innegabile:

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