Recensione su Scott Pilgrim vs. The World

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22 Dicembre 2012

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Molto mi ero trovato a essere in dubbio su Scott Pilgrim, ci ho messo un po’ a metterlo nella lista dei Da vedere. E invece era proprio il posto dove deve stare. Innanzitutto è strano assai come tutto il cinema un po’ indipendente e originale, recente e di un certo tipo, derivi gli attori dei suoi film nella sostanza da due film capofilone, che sono Juno e Little Miss Sunshine.
Quindi, il protagonista qui è Micheal Cera, il fidanzato scemotto di Juno, quello con la passione per i Tictac all’arancio (che condivido*_*).
Scott Pilgrim suona in una band, ha una fidanzatina liceale cinese (e qui commozione) ma si vuole mettere con una nuova arrivata in città. Che cambia colore dei capelli ogni 10 giorni. Ma viene a scoprire che, per farlo, occorre sconfiggere in combattimenti vari i 7 cattivi ragazzi (e ragazze) ex della variopinta suddetta. Il film ha una serie inelencabile di stilemi moderni/-ernizzanti che lo rendono veloce, originale, divertente, buffo, occhiolineggiante, frenetico e pop, ecc. Con i suoni compaiono le scritte, come i pugni del vecchio Batman e Robin. I combattimenti sono degni dei supereroi, vai che spacchiamo tutto, tutti hanno superpoteri che però usano solo per combattere, mentre tutto il resto sembra ricadere sotto le normali leggi della fisica. La commedia adolescenziale si trasforma in fretta in una specie di videogioco multilivello, e lo fa in una maniera così esplicita da lasciare perplessi prima e, almeno io, abbastanza convinti poi. Per dire, ci son le musiche di Zelda, Scott guadagna una vita per affrontare il mostro finale e ogni cattivo quando muore sparisce sostituito dai punti guadagnati. Aggiungo a ciò come la variopinta sia troppo caruccia (*_*bis) e pare (sempre il Pornomane dice, e di queste cose ne sa) che fosse la tipa più topa in Grindhouse di Tarantino. Quella vestita da cheerleader → *_*
Scott vive in una stanza dove condivide il letto con un amico gay e i vari amanti del gay che ogni mattina al risveglio rischia di trovarsi accanto. É praticamente un enorme coagulo di idee divertenti e cool e nerd, verosimilmente del tutto indigesto alle persone sopra una certa età (sarei curioso di sentire i miei cosa ne penserebbero) e probabilmente solo un po’ eccessivo in lunghezza perché 7 cattivi ex son forse un po’ troppi. Se qualcuno l’ha visto qui la raccolta dei poster con tutti i diversi cattivi.
Ah, scordavo, il tutto è tratto da una graphic novel in sei volumi, ormai è veramente di moda trarre dalle graphic novel, credo sia perché non sanno più che storie inventarsi e allora si rivolgono a quelle già pronte. Graphic novel che il Pornomane ha puntualmente cominciato a procurarsi, torna a casa ogni giorno con un volume nuovo, per cui la leggerò pure io volentieri.

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