Recensione su Scarface

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La solitudine del narcotrafficante / 5 Febbraio 2014 in Scarface

Un film sfavillante e brutale, le musiche sintetizzate di Moroder in perfetto stile 80’s ben si sposano con una Miami Beach sfrontata e glamour irta di palme e insegne al neon. Brutale è il cinema di DePalma, che innesta subdolamente qualche zampillo di splatter in un gangster movie davvero spietato come il suo gigantesco protagonista. Pacino interpreta con rabbia la solitudine di un baronetto del narcotraffico che arriva dalle strade de La Havana, egregiamente raccontata in sequenze memorabili come quella della pacchiana vasca di schiuma in salotto da cui ruggisce, sigaro tra i denti, contro la moglie e il miglior amico, o più ancora nella scenata al ristorante quando, delirante e strafatto di coca, lancia il suo velenoso atto d’accusa all’americano medio: “Voi avete bisogno di gente come me. Vi serve la gente come me, così potete puntare il vostro dito del ca**o e dire: “Quello è un uomo cattivo.”

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