M / 15 Dicembre 2018 in Santiago, Italia

Film fatto quasi esclusivamente di interviste a una dozzina di cileni, perlopiù esuli del ’73 rifugiatisi in Italia (ma ci sono anche due militari fedeli a Pinochet), intervallate da brevissime immagini di repertorio, scelte con grande forza e gusto (l’ultimo discorso radiofonico di Allende è da brividi).
Moretti appare solo due volte, nella prima scena in cui guarda Santiago dall’alto (quella della locandina), e nell’intervista a uno dei due militari, a cui era stato detto che l’intervista sarebbe stata imparziale: Moretti ribatte in maniera per nulla candida: “Io non sono imparziale”. È tutto qui, in fondo: anche se il regista non appare quasi mai e lascia parlare solo le voci dei testimoni, il film è decisamente parziale, come d’altronde tutto il cinema di Moretti (non che possa esistere un cinema davvero imparziale, poi): è un atto politico manifesto, schierato, apertamente di sinistra, scopertamente allendiano, e in questo decisamente riuscito.
Spesso è anche molto molto toccante, nel ricordo ancora vivo delle persone.
Imperfetto ma notevolissimo, come quasi ogni film di Moretti.

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