Recensione su Sangue del mio sangue

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Fra ieri e oggi / 12 Settembre 2015 in Sangue del mio sangue

Diviso in due parti distinte ed ambientate in epoche distanti secoli l’una dall’altra , la prima claustrofobica quanto basta per riproporre l’oscurantismo oppressivo e tenebroso di un convento dove si consuma un’odiosa ingiustizia, mentre la seconda è girata ai tempi nostri , aventi come denominatore comune l’ambientazione (Bobbio, il paese natio del regista) e per l’appunto l’antico e diroccato convento , poi divenuto prigione in una parte della quale si nasconde , nel presente , l’enigmatica figura del conte Basta affidata alla consueta sontuosa recitazione di Roberto Herlitzka.
Un film stilisticamente ammirevole da parte di un regista che apprezzo molto , ma la cui lettura , devo confessarlo , non mi è risultata del tutto agevole rispetto ad altri suoi celebrati lavori .
Ciò non toglie , tuttavia , che le suggestioni che esso propone siano tali da renderlo sicuramente più che vedibile .
Fra gli attori , oltre al già citato Herlitzka e a Pier Giorgio Bellocchio nella doppia parte dei due Federico Mai (uomo d’armi del passato e sedicente ispettore delle finanze del presente) mi sembra il caso di citare Toni Bertorelli, il farmacista , quasi sempre relegato in ruoli secondari ma che a mio giudizio meriterebbe uno spazio un po’ più ampio . Pregevoli i camei di Alba Rohrwacher e di Filippo Timi.

1 commento

  1. paolodelventosoest / 12 Settembre 2015

    Si però il familismo di Bellocchio è parecchio fastidioso. Non so se alla fine me lo vedrò, boh mi ispira poco

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