Positivo / 30 Novembre 2016 in Samba

Dopo il grandissimo successi di “Quasi Amici” Nakache e Toledano richiamano Omar Sy per una loro pellicola. Questa volta Sy è un migrante senegalese di nome Samba Cisse che vive ormai senza permesso di soggiorno in Francia da dieci anni, lavorando principalmente come lavapiatti. Unico parente in Francia, lo zio, che lo ospita. Ad un certo punto sembra in grado di poter fare il salto di qualità, di migliorare la sua posizione lavorativa, ma viene beccato e spedito in un centro dove gli immigrati illegali vengono aiutati da volontari a trovare una soluzione ai loro problemi di soggiorno. E’ lì che conosce Alice (Charlotte Gainsbourg), una donna che ha avuto problemi di esaurimento causa stress lavorativo ed insonne, che si è presa del tempo dal lavoro e collabora appunto a questa causa. Inizia proprio il giorno nel quale si inizia ad esaminare il caso di Samba, e, soprattutto per lei, ci sarà una forte attrazione. Il merito del film però (ed era la cosa che temevo maggiormente) è quello di non essere troppo sdolcinato o romantico, anzi, su questo punto c’è certamente una storia d’amore che però non prevaricherà in modo clamoroso su altri temi decisamente più importanti trattati nel film, anche se a volte in maniera un po’ troppo frettolosa e semplice, passando a volte dal comico al drammatico troppo velocemente. Di fatto questo è l’unico problema del film, che però, grazie al tema trattato abbastanza originale e soprattutto alla grande performance di Sy ed anche della Gainsbourg, riesce sicuramente ad essere piacevole, pur restando ad anni luce da “Quasi Amici”. Probabilmente il confronto con quel film incide parecchio, ma siamo comunque di fronte ad un titolo valido. Finale un po’ convulso ma neanche troppo, diciamo che succede quello che ti aspetti ma in modo un po’ diverso, ecco. Per concludere, il tocco di classe è la maglietta porta fortuna della nazionale senegalese di Fadiga. Questo ha fatto guadagnare un punto in più (scherzo, ma mi ha divertito la cosa)

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