15 Gennaio 2014
Una pellicola girata con forte drammaticità da parte del maestro coreano self-made Kim Ki-Duk. Interessante il cambiamento di focalizzazione dei personaggi nel corso della narrazione che raccontanp tre punti di vista diversi fino a raccontare la disperazione del padre di Jae-Young. Violenza e drammaticità sono fortemente asciutti e questo rende il film di più facile coinvolgimento rispetto ad altri del regista. La redenzione ancora una volta è cercata fuori dalla metropoli, nei paesaggi sperduti e nello stesso affascinanti della Corea.
Recensione da Oscar
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.