Recensione su Rush

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Rush
Regia:

7 Ottobre 2013

Sebbene i motori e le gare al cinema abbiano avuto parecchio spazio, complici anche attori come Steve McQueen (Le Mans), Paul Newman (Indianapolis – Pista infernale) e James Garner (Grand Prix), prima di tutto appassionati d’auto e di velocità e poi attori, i prodotti cinematografici sul mondo delle corse non hanno mai veramente brillato. Difficile ricavarci sopra una storia credibile e di spessore, difficile dirigere le scene in pista senza farle sembrare un noioso gran premio.
Giorni di tuono con Tom Cruise è stato un discreto tentativo, in parte riuscito e in parte no: troppo sbrigtivo da una parte ma furbo nel dare spazio a personaggi collaterali (la dr.ssa Kidman a cui Cruise voleva dar spazio nella pellicola per riceverne a letto..).
Rush è il migliore tra tutti quello elencati perchè ha una buona storia (la vera rivalità tra 2 campioni, Lauda e Hunt, che si contesero il titolo di campione del mondo 1976), una buona fotografia e si avvale anche di scene ben girate (se non ricordo male si è corso sul vecchio Nurburgring con le auto di allora).
Bravi gli interpreti (Daniel Bruhl asomiglia parecchio a Lauda e anche Hemsworth richiama molto Hunt…e dire pure che Pierfrancesco Favino ha molto in comune con Clay Regazzoni), buona la regia (non è il miglior film di Howard ma l’ex Happy days è a suo agio con i biopic ed è in grado di destreggiarsi bene tra realtà e costrizione cinematografica) ma il punto di maggior interesse è la storia.
La realtà supera la fiction: un inglese testa calda, festaiolo e gran amatore (ricorda un pò Raikkonen) e un austriaco freddo e calcolatore, determinato a vincere e poco avvezzo a perder tempo tra droghe e alcol (sa un pò di Schumacher..), uno contro l’altro. Incidenti, sfregi, ritorni, il campionato di F11976 era destinato a diventare un film. E lo è diventato nella maniera migliore, equilibrando realtà e finzione al punto che qualche leggerezza possiamo anche perdonarla agli sceneggiatori.

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