Recensione su Ruby Sparks

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diciamo sei e mezzo / 13 Dicembre 2012 in Ruby Sparks

E’ una commedia che si vede con piacere, ma non si sa davvero che strada prenda. Due temi portanti, il fattore creativo e la reificazione dell’arte (con tanto di artista Frankestein che gestisce la sua creatura), la storia d’amore che indaga il problema dell’idealizzazione dell’oggetto amoroso. Poi eccoti la famiglia di lui, se il fratello ha un ruolo più profondo perché specchia nel protagonista un’altra storia d’amore, più duratura quindi più segnata, la mamma, il nuovo compagno sono due presenze che dicono molto poco se non la banale idea della necessità del protagonista di liberarsi.

Il protagonista affronta il blocco dello scrittore, è toccato dal superomismo creativo che un enorme successo di dieci anni prima ne ha fatto un genio agli occhi di tutti, un passaggio onirico gli ridà slancio creativo. Ma in verità egli è un ragazzo bloccato a quell’età del primo, prematuro, successo e tutti gli accenni infantili che si porta dietro (il cagnolino di pezza, le posizioni fetali, il padre morto che lo retrocedono a perpetuo figlio) si riflettono sulla sua vita relazionale ed amorosa, lui non è cresciuto, il suo mondo è fanciullesco e come tale chiuso e animato dal massimalismo dell’adolescenza. Ecco che la sua creatura artistica si materializza e lui, nell’idealizzazione dell’altra, mette in crisi la sua relazione. La sceneggiatura dunque è anche interessante nei suoi spunti e per molti aspetti è fonte di immedesimazione (chi non è caduto nell’idealizzazione dell’amato? Chi non si è dovuto arrendere all’alterità della persona amata e quindi al vituperato compromesso?), affronta anche l’egocentrismo smisurato che tutti coltiviamo.
Curioso come il cambiamento del protagonista sia simbolicamente individuato nello strumento per scrivere, per tutto il film ci si chiede perché lui usi la macchina da scrivere che però, ammettiamolo, registicamente offre inquadrature sature di significato, mi chiedo se a un ventenne il gioco dei tasti, della sbavatura dell’inchiostro, il rito del foglio sul rullo, la porosità della carta, la corona metallica delle lettere dica poi qualcosa.

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