9 Recensioni su

Ruby Sparks

/ 20126.8247 voti

8 Aprile 2015 in Ruby Sparks

Mia sorella ha gusti molto diversi dai miei, quindi spesso capita che mi faccia scoprire film che, senza di lei, non avrei mai guardato.
Ruby Sparks è uno di quelli: sapevo vagamente della sua esistenza, ma l’uscita in sala non so neanche quando c’è stata, né ho una vaga idea di quale sia stato il suo successo al botteghino.
In ogni caso, è un film delizioso

Calvin è un giovane scrittore che, a diciannove anni, ha pubblicato il suo primo libro divenuto un caso editoriale. Dopo dieci anni, però, non ha ancora scritto il secondo: è solitario, nevrotico, col blocco dello scrittore, vede solo suo fratello e il suo psicanalista… finchè non inizia a scrivere di Ruby Sparks, la ragazza dei suoi sogni che diventa la protagonista del nuovo libro che finalmente sta mettendo insieme. Finchè una mattina si sveglia e Ruby è in casa, convinta di essere la sua fidanzata.
Una volta realizzato che anche gli altri riescono a vederla, per Calvin inizia un periodo idilliaco: non solo ha a suo fianco la ragazza che ha sempre sognato, ma ha anche il potere di modificarla a piacimento scrivendo di lei.

E’ un film davvero carino, che fa ridere, commuove e ad un certo punto è semplicemente terrificante (o almeno una scena per me lo è stata) che parla dell’amore, di come può iniziare bene e finire male, di come amare vuol dire permettere all’altra persona di decidere per sé e non cercare di tenerla con sé a qualsiasi costo. Perchè l’amore è una cosa meravigliosa, ma può anche essere una forza per cui si prendono decisioni sbagliate.
Calvin è un personaggio complesso: adorabilmente nevrotivo all’inizio, si vede però come possa essere pesante stare accanto ad una persona del genere, che vive il rapporto di coppia come una dimensione esclusiva in cui il mondo non deve entrare.
Ruby è fantastica: incasinata, piena di vita, colorata, assolutamente inconsapevole della propria natura, di essere “nata” dalla mente di Calvin per motivi incomprensibili ma che, alla fine, non contano niente.
I personaggi secondari sono esilaranti, dal fratello di Calvin ai suoi genitori, e persino il cagnolino Scotty.

Nota di merito alla costumista: avrei voluto rubare ogni singolo vestito che Ruby indossa.

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“Let the clocks be reset and the pendulums held” – “Ruby” (Kaiser Chiefs) / 20 Dicembre 2013 in Ruby Sparks

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

La pellicola mette in scena integralmente le tesi universali già messe in discussione nel brano Cara ti amo degli EELST.
Per far ciò, usa un pretesto originale, ma – tra una canzoncina francese ed atteggiamenti indie/nerd- perde ben presto quel bell’afflato surreale che tanto l’avrebbe favorevolmente avvicinato a lavori come quelli di, per dire, Spike Jonze.

La vicenda, francamente, non è noiosa e se ne apprezzano numerosi dettagli (l’assenza pressoché completa della tecnologia, per esempio, che atemporalizza gli eventi), ma scade presto nella tragicommedia sentimentale spicciola ed il finale, oh, il finale… Accomodante ed inutile, spazza via qualsiasi “morale” probabilmente contenuta negli accadimenti precedenti: lasciare che il protagonista abbia una seconda chance ed in tali condizioni, poi… ridicolo.

Nel complesso, il film si lascia guardare e, a tratti, risulta “simpatico”, ma, tirando le somme (entro cui rientra una discutibile interpretazione di Paul Dano che non riesce a schiodare dal suo viso un’espressione da cane bastonato davvero irritante), si tratta di un film abbastanza insapore.

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Che vaneggio è? / 6 Maggio 2013 in Ruby Sparks

Mi sono pentito di aver speso dei soldi per vedere questo film demenziale e surreale al cinema. Idea originale che poteva essere sviluppata meglio ma senza ricadere nel patetico e ridicolo.

Quanto meno certe scene mi hanno fatto ridere…

In ogni caso, sconsigliato!

8 Marzo 2013 in Ruby Sparks

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Ammetto di aver deciso di guardare questo film per il protagonista (Paul Dano), forse mi aspettavo un film troppo vicino a Miss Little sunshine ed è stato questo a lasciarmi delusa.
Aspettative a parte, ho trovato la trama poco originale e coinvolgento ai minimi storici, se poi potevano giocare sul tema delle relazioni e dei sentimenti, l’asciare libero l’altro di essere quello che vuole eccetera, eccetera, il film scade in un finale con un happy ending del tutto forzato per far contenti gli spettatori dal cuore tenero che elimina la morale che poteva esserci dietro. Bocciato.

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Una storia vera e impossibile di un grandissimo amore / 1 Marzo 2013 in Ruby Sparks

Leggendo questa storia si potrebbe pensare “è magia”, ma innamorarsi è un atto di magia!

18 Febbraio 2013 in Ruby Sparks

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

C’è Paul everywhere Dano nella parte di Calvin, scrittore col blocco per il secondo libro (questa è un po’ abusata ormai) e non sa che altro scrivere. Ma non solo, non sa nemmeno avere una vita sociale. A un certo punto, zam, la folgore, si inventa il personaggio di Ruby Sparks. Se la immagina così e cosà, e poi Ruby fa questo e quello, e ha fatto quell’altro e questo, le piace qui, quo e qua. Tanto scrive e tanto fa, che il personaggio di Ruby, da letterario che era, gli compare in carne e ossa, nella sua vita, innamorata di lui. Ed è pure discretamente gnocca, entre autres. E insomma, lui ha il potere, tramite la sua macchina da scrivere, di fare in modo che lei faccia quello che vuole lui. Consequenziali e immaginabili problemi, con la storia a fare da esempio surreale di modalità che poi è possibile riscontrare in tanti anche rapporti qui fuori. Vedi quella finestra che hai vicino? Lì fuori. Te lo spacciano come il film dopo Little Miss Sunshine degli stessi autori. Ed è così, solo che quello era parecchio più spontaneo e bello e inaspettato. Ruby è pure quella che si sbatte Paul in real life, ed ha pure scritto la sceneggiatura. Uhm, troppa roba tutta insieme, a occhio, e i risultati infatti sono quel che sono. Ci stanno dentro, ma non un granché, e le velleità da indagine sociologica sulla guerra dei sessi prendono la via vecchia e su quella stanno.

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Ruby Sparks / 13 Gennaio 2013 in Ruby Sparks

Commedia dalla storia interessante ma dalla parziale riuscita. Il film delude e convince solo per poco; a metà tira il freno a mano e si ferma, abbattuto da scene e personaggi assolutamente inutili ed da un finale del tutto inadeguato.

diciamo sei e mezzo / 13 Dicembre 2012 in Ruby Sparks

E’ una commedia che si vede con piacere, ma non si sa davvero che strada prenda. Due temi portanti, il fattore creativo e la reificazione dell’arte (con tanto di artista Frankestein che gestisce la sua creatura), la storia d’amore che indaga il problema dell’idealizzazione dell’oggetto amoroso. Poi eccoti la famiglia di lui, se il fratello ha un ruolo più profondo perché specchia nel protagonista un’altra storia d’amore, più duratura quindi più segnata, la mamma, il nuovo compagno sono due presenze che dicono molto poco se non la banale idea della necessità del protagonista di liberarsi.

Il protagonista affronta il blocco dello scrittore, è toccato dal superomismo creativo che un enorme successo di dieci anni prima ne ha fatto un genio agli occhi di tutti, un passaggio onirico gli ridà slancio creativo. Ma in verità egli è un ragazzo bloccato a quell’età del primo, prematuro, successo e tutti gli accenni infantili che si porta dietro (il cagnolino di pezza, le posizioni fetali, il padre morto che lo retrocedono a perpetuo figlio) si riflettono sulla sua vita relazionale ed amorosa, lui non è cresciuto, il suo mondo è fanciullesco e come tale chiuso e animato dal massimalismo dell’adolescenza. Ecco che la sua creatura artistica si materializza e lui, nell’idealizzazione dell’altra, mette in crisi la sua relazione. La sceneggiatura dunque è anche interessante nei suoi spunti e per molti aspetti è fonte di immedesimazione (chi non è caduto nell’idealizzazione dell’amato? Chi non si è dovuto arrendere all’alterità della persona amata e quindi al vituperato compromesso?), affronta anche l’egocentrismo smisurato che tutti coltiviamo.
Curioso come il cambiamento del protagonista sia simbolicamente individuato nello strumento per scrivere, per tutto il film ci si chiede perché lui usi la macchina da scrivere che però, ammettiamolo, registicamente offre inquadrature sature di significato, mi chiedo se a un ventenne il gioco dei tasti, della sbavatura dell’inchiostro, il rito del foglio sul rullo, la porosità della carta, la corona metallica delle lettere dica poi qualcosa.

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23 Novembre 2012 in Ruby Sparks

Questo film può benissimo piacere come non piacere, non ho idea se sia bello o brutto.
Di sicuro non è un capolavoro, è poco credibile, retorico, autocompiaciuto e si rivolge con fin troppa evidenza a un certo tipo di pubblico (adolescente/nerd/indie). Tuttavia fa riflettere sui rapporti di coppia e su se stessi; l’ho amato moltissimo, perché ci ho trovato fin troppo di me lì dentro, tante delle mie debolezze e delle mie paure e tante altre cose; è un film che mi ha preso il cuore.
Inoltre Paul Dano e Zoe Kazan sono veramente perfetti nei loro ruoli!

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