Recensione su Romanzo di una strage

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5 Aprile 2012

Premetto di non esser troppo informato sui fatti e sulla lunga discussione che si sviluppò in seguito all’attentato di Piazza Fontana. Lo dico con rammarico perchè altrimenti la critica a questo film avrebbe potuto essere più specifica sul piano dei contenuti e, cosa non meno importante, lo dico con un pò di vergogna perchè eventi come questo sono comunque pezzi di storia italiana che, nel bene e nel male, non devono essere dimenticati e andrebbero trattati nei programmi scolastici con maggiore accuratezza.
Detto questo, è lodevole l’intento di Giordana di parlare dell’oggi con molti riferimenti al passato ed, in particolare, ad un passato di irrequietezza politica che sa tanto di crisi. E, nel contempo, riportare all’attenzione di tutti i protagonisti e le vicende di quel tragico giorno è un modo per ribadire che non si può e non si deve dimenticare.
C’è stata una forte polemica intorno a questo film, ma quello che posso dire è che, nel tentativo di far luce su uno dei misteri irrisolti della nostra storia, Giordana sviluppa una tesi molto equa, decisamente bipartisan, non sembra fare politica, piuttosto cerca di dare una soluzione.
Ben descritte, le figure di Pinelli e Calabresi (bravissimi Favino e, soprattutto Mastandrea, che conferisce una dignità ed una charme particolari al commissario Calabresi), bravi anche gli altri protagonisti (Lo Cascio e Chaitti), buona la fotografia (molte somiglianze con la serie di “Romanzo criminale”).

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