Recensione su Ritorno a Cold Mountain

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Polpettone romantico ben confezionato / 6 Aprile 2016 in Ritorno a Cold Mountain

Polpettone romantico ben confezionato, in cui spiccano fotografia (che bella la scena di guerra, tutta fango, polvere e bandiere strappate, con -vado a tentoni- richiami pittorici all’arte americana dell’Ottocento, richiamata ampiamente anche nella ricorrente ed insistita rappresentazione dei bucolici paesaggi), scenografia (premiata ditta Ferretti-Lo Schiavo) e costumi (Ann Roth e Poggioli).
La sceneggiatura, non so quanto fedele al romanzo di Frazier, è abbastanza prevedibile, ma, a conti fatti, il film si lascia guardare.

Cast a cinque stelle, di cui, però, boccio proprio la protagonista femminile: benché, all’epoca della realizzazione del film di Minghella, non fosse trascorso molto tempo da Moulin Rouge e The Others, la Kidman è, qui, radicalmente cambiata, più bambola che eroina, i chirurghi plastici, evidentemente, avevano già iniziato a modificarne radicalmente aspetto ed espressività, fino a congelarne l’espressione del viso. Nonostante il personaggio di Ada richiedesse la sua grazia e la sua presenza fisica, l’attrice australiana mi è parsa incredibilmente fuori parte, inadatta, anche anagraficamente, a ricoprire il ruolo affidatole. Ridicole le scene di passione con un Jude Law, al contrario, a suo agio in tutte le altre situazioni.
Ad ogni piè sospinto, toh, che piacere, una faccia conosciuta: Brendan Gleeson, Donald Sutherland, Natalie Portman, Cillian Murphy, Giovanni Ribisi, Philip Seymour Hoffman e, oibò, Jack White.
La Zellweger ha vinto l’Oscar (Miglior Attrice Non Protagonista) per questo film: ma… ‘o veramente? Mah.

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