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Ritorno a Cold Mountain

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Pensavo fosse più noioso, invece… / 20 Novembre 2017 in Ritorno a Cold Mountain

Il film che si presenta, almeno a leggere la trama o i veloci resoconti, come una noiosa storia d’amore lunga due ore e mezzo in realtà riserva qualche sorpresa in più. Il compianto regista Anthony Minghella non ha infatti certo fatto il suo più grande film, ma è riuscito sicuramente a tenere alto il livello di realizzazione della pellicola e abbastanza coinvolgente la storia, che racconta dell’incontro, nel paesino di Cold Mountain, nel 1861, di Inman Balis (Jude Law), pronto alla chiamata nell’esercito sudista, e di Ada Monroe (Nicole Kidman). Tra i due pochi momenti intimi, ma sicuramente intensi, tanto più che tre anni dopo, nella logorante guerra di Secessione, Inman tira avanti grazie al ricordo della donna. Comincerà poi il lungo viaggio (il Ritorno appunto) dell’uomo verso la città. Durante le due ore e mezzo del film si incontrano una moltitudine di personaggi (da segnalare su tutti sicuramente Ruby Thewes, sicuramente ben interpretata da Renee Zellwegger, che si è persino presa anche l’Oscar…) ed è incredibile la quantità di attori noti che appaiono (Brendan Gleeson, P.S. Hoffman, Natalie Portman, Donald Sutherland, Lucas Black, Cillian Murphy solo per dirne alcuni). Come detto, la storia è d’amore, però le scene di guerra e altre di “azione”, sono decisamente intense e cruente, cosa che non mi aspettavo affatto e che secondo me dà una marcia in più a quello che altrimenti poteva essere un noioso film sentimentale peraltro bello lungo. Intendiamoci, i momenti di noia ci sono, però, dal momento che mi aspettavo peggio, sono per me da considerarsi sopportabili. Come detto, Minghella ha fatto di meglio, però questo film non è certo da scartare, anzi.

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Polpettone romantico ben confezionato / 6 Aprile 2016 in Ritorno a Cold Mountain

Polpettone romantico ben confezionato, in cui spiccano fotografia (che bella la scena di guerra, tutta fango, polvere e bandiere strappate, con -vado a tentoni- richiami pittorici all’arte americana dell’Ottocento, richiamata ampiamente anche nella ricorrente ed insistita rappresentazione dei bucolici paesaggi), scenografia (premiata ditta Ferretti-Lo Schiavo) e costumi (Ann Roth e Poggioli).
La sceneggiatura, non so quanto fedele al romanzo di Frazier, è abbastanza prevedibile, ma, a conti fatti, il film si lascia guardare.

Cast a cinque stelle, di cui, però, boccio proprio la protagonista femminile: benché, all’epoca della realizzazione del film di Minghella, non fosse trascorso molto tempo da Moulin Rouge e The Others, la Kidman è, qui, radicalmente cambiata, più bambola che eroina, i chirurghi plastici, evidentemente, avevano già iniziato a modificarne radicalmente aspetto ed espressività, fino a congelarne l’espressione del viso. Nonostante il personaggio di Ada richiedesse la sua grazia e la sua presenza fisica, l’attrice australiana mi è parsa incredibilmente fuori parte, inadatta, anche anagraficamente, a ricoprire il ruolo affidatole. Ridicole le scene di passione con un Jude Law, al contrario, a suo agio in tutte le altre situazioni.
Ad ogni piè sospinto, toh, che piacere, una faccia conosciuta: Brendan Gleeson, Donald Sutherland, Natalie Portman, Cillian Murphy, Giovanni Ribisi, Philip Seymour Hoffman e, oibò, Jack White.
La Zellweger ha vinto l’Oscar (Miglior Attrice Non Protagonista) per questo film: ma… ‘o veramente? Mah.

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Tiepid Mountain / 4 Settembre 2012 in Ritorno a Cold Mountain

Onesta pellicola d’amore e di guerra, se ve lo regalano accettate con un sorriso (ma senza esagerare, eh? non è mica sto gran regalo).

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