Recensione su L'amore che resta

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14 Settembre 2012

Uno dei pochissimi film in cui la malattia non è un pretesto ma è anzi solo un contorno perchè è il contenuto vero e proprio a dare significato e profondità.
E’ inutile ammettere quanto sia commovente, proprio quando si comincia a rendersi conto che la fine è vicina …una parte di noi si sveglia per farci capire di essersi ormai affezionata e che non può essere che un film ci conduca così “trionfalmente” verso la fine.
Ho apprezzato tantissimo il modo in cui è stata affrontata la tematica della malattia, dell’isolamento e dell’amore.
Ho apprezzato la finezza ed il modo poco diretto di far rivivere quelle che dovrebbero essere, invece, il punto forte di un film drammatico.
Adorato, inoltre, la maniera in cui vengono ricordati i luoghi.
In questo modo chiunque può riassaporare una scarica fortissima solo ricordando cosa è avvenuto in quell’immagine che ci scorre velocemente davanti, in una stagione diversa.
Gelida, fredda …come del resto è la vita, che si spegne.
“Gli uccelli canori, perchè cantano al mattino?” “Cantano perchè sono felice di essere vivi un altro giorno”.
Forse è da questi uccelli che ci viene impartita la giusta lezione.
Essere felici del nostro nuovo giorno.

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