Recensione su L'amore che resta

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27 Gennaio 2013

L’ultimo film di Gus Van Sant è un perla impregnata di tenerezza e grazia. Evitando il concreto rischio di scadere nel più melenso melodramma da tema “malattia terminale”, il film si muove leggero e dolce, grazie anche a Mia Wasikowska e Henry Hopper, perfetti come adolescenti innamorati, sensibili e maturi. Pieno di dettagli deliziosi ( gli occhiali di Enock/Henry, il vestiaro adorabilmente retrò…) e inquadrature impreziosite da colori e fotografia bellissimi, scorre leggero fino al dignitosissimo finale.
Mi è davvero piaciuto.

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