Il regno del fuoco

Nel 2002 il dodicenne Quinn (Christian Bale adulto) raggiunge la madre che sta dirigendo dei lavori di scavo per la metropolitana;
in un cunicolo trovano una grotta in cui dorme una bestia misteriosa che sputa fuoco. La bestia uccide tutti, l’unico sopravvissuto
è Quinn.
Lo ritroviamo nel 2020 dove i draghi hanno ridotto in cenere la maggior parte delle città; Quinn sopravvive in un castello nel
Northumberland. Quando alle porte del castello arriva una comitiva di “cacciatori di draghi” capitanata da Denton (Matthew McConaughey)
le sorti del conflitto tra draghi e umani potrebbero cambiare.
Buon ritmo e buona azione senza scordarsi dei personaggi principali; Quinn, Denton e anche Alex (Izabella Scorupco) che hanno caratteri
diversi ed hanno avuto un diverso atteggiamento nella lotta contro i draghi. Quinn più spaventato dal passato, che vuole difendere il
suo popolo senza rischiare mentre Denton è più per l’attacco diretto nei confronti dei draghi.
Nel resto del cast da citare un giovane Gerard Butler nei panni di Creedy, miglior amico di Quinn mentre Alice Krige è la madre di Quinn.

Nel futuro, i draghi verranno risvegliati e domineranno la terra, divenuta la classica distesa post-apocalittica dopo che sono state usate, senza grande successo, le armi nucleari. La poca gente rimasta campa alla meno peggio. In un villaggio in Inghilterra, a capo del quale c’è Christian Bale e c’è anche Gerard Butler, la vita scorre “tranquilla”, finchè non arrivano degli americani, guidati da Matthew McConaughey, e, insieme, cercano il modo di distruggere i draghi e riprendersi la terra. Un mix di fantascienza e fantasy che poteva essere realizzato molto ma molto meglio, invece la noia prende troppo facilmente il sopravvento e il film viene salvato giusto dagli attori nominati in precedenza, peccato. Con un po’ più di cura, poteva essere anche bellino.