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Rebelle

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12 Marzo 2013 in Rebelle

“Rebelle” è un film molto bello ed intenso, non aggiungerei altro: ne consiglio la visione.
Apro però una piccola parentesi. Io ho trovato su internet una versione (credo particolare) accompagnata dalla voce fuori campo del regista che commenta passo passo ogni avvicendamento della sua opera dalla gestazione decennale. La cosa mi ha molto colpito, ancora non sono in grado di dire se gli interventi del regista siano un di più che aiuta nella comprensione della pellicola o se inevitabilmente ne rovinino l’impatto e l’atmosfera, minando dialoghi e silenzi, distogliendo l’attenzione dello spettatore (parla in francese) e rompendo ogni possibile immedesimazione nella finzione artistica, riportandoci continuamente sul piano del reale. Per quanto possa sembrare accattivante (a me nei primi minuti lo era sembrato) sentire l’autore di un’opera commentarla in diretta, e per quanto fornisca una miriade di interessanti informazioni sia di carattere tecnico-lavorativo che generale, sulla cultura sub-sahariana e sulle molte scelte simboliche operate nella trama, alla lunga diventa un’esperienza straniante, pedissequa e fastidiosa. Le potenzialità di un bel film vengono ridotte a semplice livello documentaristico.
Dico tutto ciò per consigliarvi di vedere il film senza filtri, perché penso che se ne possa apprezzare meglio il carattere intimista e lo sguardo diretto, spiazzante, delicato della sua protagonista.

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Il fiore del male / 3 Marzo 2013 in Rebelle

“Un giorno uscirai dal mio ventre, questo è sicuro, e vorrai sapere perché sono diventata soldato, perché ho combattuto con i ribelli, Quando verrai al mondo non saprò se il buon dio mi darà la forza sufficiente per amarti”.
Era una giornata come tante, niente di speciale. Nel villaggio tutto sembrava tranquillo; la vita scorreva sporca ma serena, come il fiume che lambiva le nostre case. Proprio dal fiume sapevamo sarebbe arrivata prima o poi la minaccia, l’innominabile, la bestia.
E, infatti, puntuale un grido squarcia l’aria: “Arrivano!, Arrivano!.” E arrivarono: bambini, bambini feroci, armati di tutto punto, dai volti saccheggiati da sguardi biliosi. E crudeli. Soprattutto crudeli.
Da allora la mia vita non è più la stessa. Ha cambiato colore, come la pelle di tutti i cadaveri, come i fantasmi che mi ossessionano, come i morti che mai avranno sepoltura: un grigio spento, come di lavagna pulita male.
Questa è la storia di Komona, una storia crudele, una storia di guerra, di morte, di sangue, di vite spezzate. Sembrerebbe una storia atroce come tante, ma lei porta una promessa, celata gelosamente nei bui recessi del suo cuore, la promessa che ancora e sempre, dai corpi smembrati, dalle ceneri, dal sangue possa nascere qualcosa di nuovo e stupendo.

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