Slasher seminale / 20 Giugno 2022 in Reazione a catena
Conosciuto anche con il titolo Ecologia del delitto, il film Reazione a catena di Mario Bava è un seminale slasher di ambientazione quasi lacustre (l’azione si svolge in una baia di acqua salmastra) che propone soluzioni narrative e tecniche interessanti che, in alcuni casi, hanno ispirato alcuni successivi classici del genere, soprattutto oltreoceano (su tutti, forse, Venerdì 13, non foss’altro che per l’ambientazione).
La sequenza di omicidi che punteggia il film si conclude con un sardonico e feroce giudizio senza appello della natura umana ed è proprio questo finale a rendere particolarmente originale il film e a mantenere la giusta distanza dai “citazionisti”.
Uno dei dettagli formali del film che mi è piaciuto di più (come accade spesso con altri film di genere del periodo) è il casting, anzi la scelta dei volti, fortemente caratterizzati dal punto di vista fisico: ricchi di pieghe – dove abbondano le ombre- quelli degli uomini (Volonté Jr., Chris Avram, Trieste e Pistilli, per esempio) e trattati quasi come super connotate maschere kabuki quelle delle donne (in particolare, Laura Betti, la Augier).
Nel cast, c’è anche la diva Isa Miranda, protagonista della significativa sequenza iniziale che dà il via alla “reazione a catena”.
Nel reparto tecnico, spiccano i truculenti effetti speciali affidati a Carlo Rambaldi (non ancora premio Oscar).