Recensione su Ready Player One

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Il voto sarebbe un 7.5 / 5 Aprile 2018 in Ready Player One

Ottimo film di Spielberg tratto dal romanzo di Ernest Cline; uno splendido film di fantascienza sulla realtà virtuale con moltissimi riferimenti alla cultura pop degli anni ’80.
Siamo nel 2045 e il mondo è in decadenza; non ci sono più spazi edificabili e le “abitazioni” si sviluppano soprattutto in verticale. Per la gente l’unico modo per dare un senso alle proprie vite è entrare nel mondo virtuale di Oasis, che è anche diventato l’unico modo per interagire con altre persone.
Qui troviamo il protagonista Wade Watts (Tye Sheridan lanciato da Malick in “The tree of life”) che insieme al suo amico virtuale I-Rok è impegnato in una specie di caccia al tesoro che il creatore di Oasis, Halliday (Mark Rylance), ha lasciato in eredità dopo la sua morte. Chi trova le tre chiavi nascoste nel gioco di Anorak avrà il possesso di Oasis.
Il film è un divertimento assoluto immersi in tantissime citazioni degli anni ’80; io ho apprezzato particolarmente la ricerca della seconda chiave immersi in uno scenario di un film famoso (non svelo la sorpresa).
E’ anche un monito a non lasciarsi troppo coinvolgere dalla tecnologia ma interagire con altre persone anche al di fuori del mondo virtuale dei Social Network. La lotta è tra gli indipendenti come Wade e i suoi amici, tra cui la misteriosa Samantha (Olivia Cooke), e la multinazionale IOI capitanata da Nolan Sorrento (Ben Mendelsohn); come Parsifal (nickname di Wade) e i cavalieri della tavola rotonda alla ricerca del Graal ovvero dell’Easter Egg.
Spielberg dà sfogo a tutta la sua fantasia (eccellente la ricerca della prima chiave con la corsa automobilistica rocambolesca) con qualche autocitazione (ma si è contenuto rispetto a quelle espresse nel libro) e non scadendo nel banale.
Nel resto del cast da citare Simon Pegg nei panni del socio di Halliday.

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