Recensione su Re-animator

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HORROR INTENSIVO / 7 Marzo 2017 in Re-animator

Negli anni ’80 c’è stata una vera e propria proliferazione di pellicole horror made in U.S.A. sulla scia del successo riscosso dal genere nel decennio precedente. Il trait d’union di queste produzioni erano fondamentalmente due… una storiella da quattro soldi ed altrettanti denari per raccontarla.
“Re-Animator” gioca molto bene le sue carte, spendendo benissimo il suo misero budget (900.000 dollari appena) per raccontare una storia dai contenuti interessanti.
La sceneggiatura rielabora un racconto di Lovercraft che a sua volta rielaborava il Frankstein di Mary Shelly.
Un Horror che fa, quello che ogni buon film di genere dovrebbe prefissarsi di fare sin dal concepimento, orrore, non spavento ma orrore.
La pellicola diretta da Stuart Gordon riesce a trasmettere un senso di disagio, di sgomento, facendoti torcere qualcosa dentro. Il tutto con una “iniezione” di umorismo, dramma e gore.
Il make-up e la messa in scena sono eccezionali per una produzione così piccola e riesce senza dubbio a far segnare un punto sul tabellone.
Cast di nomi poco altisonanti ma sicuramente efficaci e funzionali.
La colonna sonora, ad opera di Richard Band, riecheggia in maniera decisa quella di Psyco, donando al film un tocco vintage di gran classe.

Classico.

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