Recensione su Re-animator

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12 Giugno 2013

Re-Animator.

Quando gli studenti di medicina diventano pazzi.

Erano gli anni ’80.
Al Cinema facevano gran belle pellicole, di tutti i generi, di tutti i tipi. Si guardava al futuro e si pensava che nel 2000 il mondo finisse.
Aaah, bei tempi, bei bei tempi.
Nel 1985 esce una pellicola che mischiava 33 centilitri di horror a 15 di fantascienza e un pizzico di umorismo a scene di nudo. Prodotto da Brian Yuzna, diretto da Stuart Gordon, RE-ANIMATOR è un film che mette a confronto la figura dello scienziato pazzo e del morto vivente.
Attenzione però, in questo caso non è il classico zombie divenuto tale a causa di una sostanza proveniente dallo spazio più profondo, epidemie o riti voodoo, bensì grazie a un giovane intelligente e brillante genio (?) della scienza. Genio e pazzia, il confine è sottile.. soprattutto quando si è giovani studenti di medicina.
Il film si apre proprio in un’università, in Svizzera dove Herbert West riporta in vita il Dr. Hans Gruber. Miracolo ? Semplicemente West ha usato un siero di sua invenzione. Il dosaggio, non essendo corretto, portò degli effetti disastrosi. Costretto a fuggire, trovato rifugio in America stringe amicizia con il belloccio del film (dedito a fottersi la figlia del rettore). I due sperimenteranno il siero prima su animali poi su umani. Le invidie e il desiderio di fama di un professore lo porteranno a rubare gli appunti e i risultati dello svizzero.
Egli, scopertosi Dottor Male, crea un piccolo esercito di morti-viventi, uomini risorti che vivono d’istinti come animali… tutti tranne uno, il rettore dell’università. Egli riconoscerà la figlia e nella guerra fra vivi e mostri assetati di sangue sceglierà di stare dalla parte degli studenti di medicina.
Un film ad alta concentrazione splatter, meglio di E.R medici in prima linea, con delle scene al limite fra grottesco ed umorismo nero.

DonMax

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