Recensione su Ran

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Magnifica trasposizione / 27 Gennaio 2015 in Ran

C’è realmente bisogno di recensire l’ennesimo capolavoro del maestro nipponico? Il grande impatto visivo delle scene, la pienezza della vita in tutte le sue sfumature (in una storia che è insieme grandezza e tragedia) il senso della frantumazione e infine della catarsi, e ancora, come se non bastasse, tutti i pregi dello stile shakespeariano, che ricalcando il Re Lear (opera alla quale il film si ispira) restano visibili nel sottofondo e perfettamente bilanciati senza creare strani ibridi. Con regni e soldati di un’epoca lontana, archi, spade e giullari, esso racconta in realtà dell’uomo di tutte le epoche e di tutti i luoghi. Un film commovente (quasi come Ikiru), capace di insegnare attraverso i dubbi anziché le certezze (quasi come il bellissimo Rashomon) che ha perciò tutto il diritto di essere definito “d’autore”,

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