11 Recensioni su

Quo vado?

/ 20166.2368 voti

26 Marzo 2023 in Quo vado?

Buono per qualche risata veloce, un po’ meglio del film precedente.

le risate di checco / 8 Marzo 2018 in Quo vado?

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Checco mi ha sempre fatto ridere. Fin dalle sue canzoni a Zelig, il suo essere ingenuo e dire sempre quello che pensa mi piace proprio, e anche questa volta non si smentisce. Come anticipavo ho visto tutti i film usciti fin’ora di Checco Zalone e devo ammettere che sono proprio carucci. Non sono volgari e non hanno nulla a che vedere con i cine-panettoni Boldi/De Sica. Questa volta ci racconta della sua meravigliosa vita da dipendente pubblico e di come seppur a un certo punto gli vengano strappati via tutti gli agi di cui disponeva, lui non demorde e il posto fisso non lo molla. Anche a costo di venire spedito in giro per il mondo. In un miscuglio tragicomico assurdo ma non tanto, attualissimo e incredibile, ci mostra le differenze del nostro paese mediterraneo, ci mostra lati di un problema grave che affligge l’Italia da sempre e tra una risata e l’altra lascia un po’ di amarezza per la situazione. Lui è spiritoso e le battute sono vincenti. Non ci si sganascia dalle risate ma si ride dell’assurdità (o no?) di molti aspetti. E’ una critica molto interessante. Non si tratta del classico film comico. Mi ricorda per molti aspetti il buon vecchio Fracchia alias Fantozzi. In cui le sue disavventure nascondevano temi ben più profondi riveduti in chiave tragicomica. Ti divertivi e ridevi ma a pensarci bene alla fine ti rimaneva quel sapore amaro di un’Italia e i suoi problemi.

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6 / 8 Aprile 2016 in Quo vado?

Un’ora e mezza di risate amare e non. Quei cafoni che hanno gridato “il nuovo Sordi” , andrebbero menati dalla mattina alla sera , ma indubbiamente in questo film c’è lo specchio di una nazione che va totalmente alla deriva e Checco ha la straordinaria capacità o la straordinaria deficienza di farci ridere di gusto di queste nostre miserie umane , perché si sono le Nostre ,nessuno escluso , se ha totalizzato 65 milioni di euro , un italiano su 2 è un cogli**e patentato. Vorrei poter non vedere più film così, ma se mi tocca diventare vecchia sclerotica decrepita nella mia nazione , almeno so che grazie a Checco posso riderci su anche solo per un’ora e mezza

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Tranquillamente evitabile / 18 Marzo 2016 in Quo vado?

Un paio di mezze risate. Sono più interessanti i celati riferimenti, tipo Salvino.
Ennesimo film italiano che merita di essere visto solo gratis.

Ormai era scontato il risultato / 12 Marzo 2016 in Quo vado?

Film da record di incassi, Luca Medici (in arte Checco Zalone) torna con un altro film che sicuramente ha lasciato a bocca aperta le persone. Scelta inusuale la sua e di Gennaro Nunziante, che io lo chiamo “il suo angelo custode”, di narrare la storia con un flashback. Forse non ha funzionato al massimo, ma ha fatto molto piacere. È stata perfetta la rappresentazione della condizione lavorativa italiana, il famoso posto fisso. Una comicità che di questi tempi ormai non è più apprezzata è riuscita a far fiorire qualche sorriso allo spettatore. Un bel 7 se lo merita, di incoraggiamento

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Bravo Banfi… / 3 Febbraio 2016 in Quo vado?

La cosa che mi lascia senza parole è che questo film ha il record d’incassi. Questo fa molto capire quanto il popolo italiano abbia voglia di “non pensare” lasciandosi trasportare dagli eventi, dalla vita e dalle decisioni deglii altri… Dal sopravvivere (parola che ODIO!!!)… Un film che non da nulla. Lo zero assoluto. Battute ormai scontate. Se avete già visto uno solo dei tre precedenti sapete già quasi ogni battuta.
Checco Zalone a me piace al pianoforte o nelle sue partecipazioni nei programmi ma personalmente nei suoi film proprio non va. Ripetitivo, noioso, scontato. Un’ora e mezza non si riesce a reggere. Poi se vogliamo dirla tutta: caro Checco… Cambia repertorio. Non puoi rimanere a fare sempre le stesse cose. Tutti i comici dopo il grande successo provano altre cose, con fallimenti o grandi successi. Tu non puoi rimanere attaccato al solito personaggio…
Invece devo riconoscere una perfetta e azzeccata partecipazione del buon Lino Banfi (che non ho mai amato…); veramente bravo e perfetto nei suoi piccoli ma mirati interventi.
Nel complesso… Film da evitare. Aspettate che lo passino in TV… Spenderci un solo euro è troppo.
Ad maiora!

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Da rivalutare / 11 Gennaio 2016 in Quo vado?

Onestamente non capisco l’armageddon che si è scatenato intorno a questa divertente commediola senza pretese.
Fosse stato un film di Albanese o di Aldo Giovanni e Giacomo non staremmo nemmeno qui a parlarne.

Perché Checco Zalone è tutt’altro che uno stupido / 10 Gennaio 2016 in Quo vado?

L’enorme successo di pubblico di questo film rappresenta la definitiva certificazione del fatto che gli italiani ormai ridono per non piangere.
Pare ci sia solo più spazio per la rassegnazione e così l’unico modo per contrastare le miserie nostrane sembra quello di scherzarci sopra.
Un film che fa ridere e anche tanto (bisogna dare fondo a tutto il proprio snobismo ipocrita per sostenere il contrario), ma che fa anche alquanto incazzare per i temi trattati.
Del resto, però, non è certo colpa di Checco Zalone se il nostro Paese e i nostri compaesani sono effettivamente come lui li dipinge.
Zalone si limita a fare soldi a palate sfruttando il peggio dell’italianità (l’inciviltà, il fannullonismo).
Niente per cui biasimarlo, anzi: per certi versi si può dire che sia un genio nel saper intercettare argomenti di stretta attualità su cui muoversi con innegabile disinvoltura.

Lo stile di Zalone è quello solito, furbissimo e neo-democristiano, capace di intercettare il più vasto consenso possibile, grazie ad una tecnica umoristica molto intelligente: rappresentare se stesso come il tamarro ignorante, con tutti i vizi e i difetti del mondo, così da far sorridere sia coloro che in tale veste si identificano, sia quelli che possono criticare tali atteggiamenti mettendo in luce l’ignoranza di chi li pone in essere.
Ecco così che lo humour politicamente scorretto fa sorridere sia chi quelle cose le pensa davvero (ma ha bisogno di un rappresentante che dia voce al suo pensiero), sia coloro che le condannano, burlandosi del fatto che cose del genere le possono fare soltanto dei decerebrati.

Tanto premesso, il film paga, a mio avviso, un deciso calo di intensità dopo l’abbandono dell’ambientazione norvegese: da quel momento, esaurita l’originalità della rappresentazione dei vizi dell’italiano all’estero e assorbita la tematica del famigerato “posto fisso”, la somiglianza con i precedenti film si acuisce sensibilmente e il ritmo non può che calare.
Ma ecco l’ennesima furbata: la riuscita gag finale, proprio un attimo prima dei titoli di testa, che fa alzare lo spettatore dalla poltrona con il sorriso ancora fresco sulle labbra, facendoci ricordare, ancora una volta, come questo Zalone sia tutto fuorché uno stupido.

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Il posto fisso / 8 Gennaio 2016 in Quo vado?

Il film di Checco Zalone spopola al box office, 14 milioni di euro nei primi due giorni di proiezione.
Tantissima gente va al cinema a vedere il suo Quo Vado? ed anche io l’ho fatto il primo gennaio.
primi commenti a caldo post visione del film…
forse si ride di meno rispetto ai suoi primi film, ma a me Checco fa ridere sempre anche quando sta zitto e non fa nulla…ci sono comunque momenti di comicità assoluta in cui il pubblico in sala esplode come sempre.
Il fatto che Quo Vado faccia ridere fa parte delle aspettative di chi va a vedere questo genere di film, ma secondo me fa anche riflettere, ci sono momenti in cui si vede una idea di critica sociale che sta dietro alla storia, tratteggiata attraverso i tanti aspetti dell’Italia contemporanea che sono presi in giro da Checco con ironia e satira.
Sicuramente i detrattori di Zalone non ci vedranno nulla di tutto ciò; ovviamente nel film ci sono molte battute sceme e di comicità quasi demenziale, e molto probabilmente la maggior parte delle persone che vanno a vedere questo film non coglie affatto questo aspetto di critica che a me invece sembra presente sotto la trama della comicità.
Degne di citazione le due canzoni che Checco canta a commento del film, “I am an Italian boy” “mafia, pizza e maccheroni” e “La prima Repubblica”, quella che “non si scorda mai”.
Quindi per me è SI, il film Quo vado? di Checco Zalone mi è piaciuto molto, e sono contento che oltre alle semplici battute sceme, che comunque fanno ridere un sacco, ci sia anche qualche cosa su cui riflettere.
Da vedere, sia che siate amanti di Checco, sia che ne siate detrattori

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La prima repubblica / 5 Gennaio 2016 in Quo vado?

Simpatica e divertente commedia con Checco Zalone che si sofferma sul problema del posto fisso in Italia.
Inizio in Africa (vagamente ispirato a “Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Africa?”) dove Checco viene catturato da una tribù e comincia a raccontare la sua storia.
Per tenere stretta la sua poltrona di posto fisso, con i consigli del senatore Binetto (Lino Banfi) di non accettare l’offerta di dimissioni (con liquidazione) della dottoressa Sironi (Sonia Bergamasco) Checco inizia a girare vari posti in Italia per poi finire al Polo Nord.
Qui conosce la bella Valeria (Eleonora Giovanardi) di cui si innamora.
Il film diverte soffermandosi su alcune realtà italiane di cui normalmente ci sarebbe poco da ridere; simpatico, forse non si ride a crepapelle ma si sorride spesso e Checco si conferma sui livelli dei film precedenti. Carina la canzone “La prima repubblica”.

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Checco Superstar / 3 Gennaio 2016 in Quo vado?

Quarto film con Zalone, storia più interessante delle altre ma la sua comicità è ineguagliabile a nessuno. L’unico che potrebbe competere con Checco è Maccio Capatonda, anche se il suo umorismo è parecchio diverso… L’attore pugliese si costruisce in tutti i suoi film una figura esilarante, ogni minimo gesto che fa partono risate a non finire. Il nuovo comico di spicco, ma io mi chiedo come fa ad incassare così tanto.

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