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Quei bravi ragazzi

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Riflessioni su Quei bravi ragazzi / 8 Gennaio 2016 in Quei bravi ragazzi

Un’opera perfetta che muta genere a seconda delle necessità narrative. Seduttivo nelle sue immagini così armoniose. All’interno del film una scuola di recitazione. Miglior film di Scorsese, raffinato e volgare allo stesso tempo, estremamente potente nel suo intento. Imperdibile perla cinematografica.

StRaOrDiNaRiO / 5 Dicembre 2015 in Quei bravi ragazzi

Una pellicola unica.Il gangster movie per eccellenza.Colonna sonora da brividi…per non parlare del cast. Sceneggiatura Meravigliosa….Il più bel film di Scorsese

20 Maggio 2015 in Quei bravi ragazzi

Seppure con qualche volgarità gratuita e l’insopportabile Joe Pesci, tuttavia nessuno è meglio di Scorsese nell’analisi sociologica del mondo mafioso italoamericano di Manhattan.

Play it again, Martin / 6 Novembre 2013 in Quei bravi ragazzi

Giù il cappello, questa è una storia criminale con pochissimi concorrenti all’altezza. Scorsese ha sparato una coppia d’assi pazzesca nei primi anni Novanta (a questo, si affianchi l’altrettanto strepitoso Casinò, cinque anni più tardi). Guardatevi queste due ore abbondanti di pellicola, ditemi voi se trovate qualche difetto.
La regia trova una incredibile sintesi di ritmo, energia e qualità dell’immagine, del sonoro, delle musiche. Perfino il doppiaggio va che è una favola; sincronizzatissimo, recitato all’altezza dell’originale, oltre al fatto che risulta naturalmente “tagliato” per l’edizione italiana, visto il marcato accento dei “mangiaspaghetti”.
Joe Pesci è un attore per cui non stravedo, sarò sincero. Ma nella parte del gangster psicolabile, in Goodfellas come in Casinò, è stato gigantesco. DeNiro qui secondo me è un po’ meno convincente dell’azzimato “Asso” Rothstein, mentre il posto più alto del podio spetta senza dubbio al protagonista, Ray Liotta, con la sua risata sguaiata, il suo sguardo plastico e glaciale che assume nell’ultima parte del film quell’aria strafatta, paranoica, senza dubbio l’apice della sua altalenante carriera.
Amo il modo di fare e intendere il cinema di Martin Scorsese. La sua visione personale in grado di reinterpretare ogni tipo di materiale, di raccontare una storia senza mollarla mai, anzi più precisamente di farla raccontare ai suoi personaggi, diversificando i punti di vista. Aspetto con trepidazione il suo Sinatra; play it again, Martin!

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25 Ottobre 2013 in Quei bravi ragazzi

Quei bravi ragazzi é forse l’ultimo gangster movie di un certo livello, prima di un declino dovuto in parte alla lontananza cronologica, sempre più accentuata, rispetto agli anni d’oro del fenomeno mafioso e in parte a una certa inflazione del genere.
Meno epico della serie de Il Padrino, ma forse più veritiero, per certi aspetti (anche se siamo lontanissimi dall’approccio neorealista che lo stesso Scorsese ci regalò con Mean Streets).
Un film dal ritmo incalzante e che a mio avviso si regge principalmente sull’interpretazione di De Niro e, soprattutto, Joe Pesci, meritatissimo premio Oscar come migliore attore non protagonista. Non mi entusiasma invece Ray Liotta, sebbene molti dicano il contrario.
Un gangster movie a connotati pop, e non solo per l’ottima colonna sonora.
Per il resto la storia é la solita, trita e ritrita, degli italoamericani che creano la loro comunitá autogestita, cui stavolta si aggiungono gli irlandesi, giusto per non farci sentire soli. Come nel Padrino, lo scontro generazionale tra chi é contro e chi é a favore dei nuovi “mercati” (gli stupefacenti).
Pentitismo… cattivi che alla fine vanno in prigione… giusto per variare un pò i finali, ma le sceneggiature del genere, dopo Goodfellas avranno poco altro da aggiungere, almeno sul filone del gangster movie mafioso.
Continuo a ritenere Mean Streets, nella macrocategoria italoamericaneggiante, inarrivabile e inspiegabilmente meno noto di film come questo. Anche lì c’erano Scorsese e De Niro, ma il risultato é di tutt’altro spessore.
Bellissima la scena dell’ingresso al locale: lunga carrellata a seguire Liotta e la futura moglie tra ingressi secondari, cucine e corridoi.

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25 Luglio 2013 in Quei bravi ragazzi

Un nome una garanzia / 3 Luglio 2013 in Quei bravi ragazzi

quello di Scorsese. Ottimo film tratto da un romanzo e da una storia vera che racconta l’ingresso di un ragazzino nella malavita ed i suoi “successi” nel campo del malaffare fine all’immancabile fine, ma questa volta non in galera ma fra i “pentiti” e collaboratori della polizia. Un quadro coinvolgente e ben fatto del gangster americano. Magistrale l’interpretazione dei tre attori principali.

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Wise Guys / 1 Giugno 2013 in Quei bravi ragazzi

A mio avviso uno dei migliori lavori di Scorsese. Oltre ad una sceneggiatura solida che scorre senza cali di ritmo e una magistrale interpretazione da parte di Liotta, De Niro e Pesci, si riesce a respirare l’atmosfera dell’ambiente dei “bravi ragazzi” descritti nel film senza avvertire forzature. Consigliatissimo.

13 Agosto 2012 in Quei bravi ragazzi

The rise and fall di Henry Hill, tratto da una storia vera. Hill è morto poco fa, il 12 giugno scorso.
Bravissimo De Niro, Joe Pesci suscita in me gli stessi interrogativi tratti in “C’era una volta in America”: quanto può essere credibile un gangster con la sua faccia e la sua statura?
Ho riconosciuto l’attore che da il volto a John Kramer nella saga dell’enigmista, ho riconosciuto una canzone di Virgin Radio che credevo nuova ma è solo una cover, ho riconosciuto My way cantata da Sid Vicious.

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28 Novembre 2011 in Quei bravi ragazzi

Grande Scorsese. Quando scende in pista è un pò come Loeb, semplicemente efficace, vincente ed estremamente elegante. Non avrà fatto incetta di Oscar ma ha quasi sempre diretto film di alto livello (“Taxi Driver”, “Toro Scatenato”, “L’età dell’innocenza”, “Gangs of New York”, “The Departed”…solo per citare i principali), addentrandosi nella psiche dei suoi personaggi come un ricercatore (“Cape Fear”, “Al di là della vita”, “Shutter island”) ma senza dimenticare l’aspetto puramente cinematografico.
Detto così sembra una cazzata. Non lo è.
“Quei bravi ragazzi” è questo: uno studio accurato, scrupoloso e meticoloso della mafia in ogni suo dettaglio. Una ricostruzione precisa e capillare, documentata ma riportata sullo schermo in chiave hollywoodiana. Un pò come “il padrino”, “gli intoccabili” e “Scarface”, i film che hanno celebrato una realtà triste, un cancro della società tutto made in Italy e che in USA son diventati pietre miliari.
Indiscutibilmente bello perchè indiscutibilmente vero, sorretto da un grande cast (quando De Niro era DE NIRO, eccezionale Joe Pesci e pure Ray Liotta…hanno tutti qualcosa di italiano nel cognome…) e da una sceneggiatura folgorante, va semplicemente visto.

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