Recensione su Quattro carogne a Malopasso

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20 Settembre 2013

Un caposaldo del cinema trash, il capolavoro di Vito Colomba. Sì, il suo capolavoro, perché per fortuna non ne ha girati altri. E del resto non era un cineasta, ma un operaio con la passione del cinema. Bello l’impegno, bella anche l’idea del finale negativo che accosta il selvaggio West all’Italia in cui nulla cambia e a guadagnarci sono sempre i soliti. Però… però… è davvero un’oscenità. L’audio pessimo e non sincronizzato, le pentole con manici di plastica, l’ambientazione che è palesemente un paesello siciliano, il furto di musiche di altri film, la recitazione orrenda sotto la media anche per persone non attori, l’accento mostruoso (“Mi chiamo Bille Nesson”, “E’ sgarrigo… ho tuolto le pallottole”)… tutto ciò ha un certo effetto anche sulle migliori intenzioni che il regista può aver mostrato e, al di là della fascinazione per il trash più trash, non si vede l’ora che questo scempio giunga al termine per archiviarlo nella lista “Ho visto perfino questo”.

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