Recensione su Qualunquemente

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Non c’è niente da ridere / 25 Febbraio 2011 in Qualunquemente

Al cinema non ridevo io, non ridevano i miei amici, non rideva quasi nessuno per la verità (a parte qualche palato fino che si sbellicava appena veniva pronunciata la parola “pilu”):questa reazione è dovuta al fatto che praticamente più della metà delle battute del film sono state usate da Albanese decine e decine di volte in ogni comparsata televisiva degli ultimi anni, oppure deriva dal fatto che quando la realtà supera la fantasia l’effetto comico tende ad essere penalizzato? Il film merita comunque per tante ragioni: perchè è profetico, lucido, a volte spiazzante e comunque te la strappa una risata; merita per la scena della battuta di caccia padre-figlio, per le sclerate pazzesche della moglie coattaconunadignità, per quel gessato geniale che Rubini (il consulente di immagine di Cetto) gli fa indossare come autopromozione. Ma non è un film comico. Visto tra cinquant’anni potrebbe passare per un film neo-neo-realista, ma non è un film comico.

1 commento

  1. belascoaran2 / 23 Marzo 2011

    lucido commento e triste realtà che a volte supera la fantasia, e se questo vale per un filmaccio la tristezza aumenta

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