Recensione su Pulp Fiction

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Pulp Fiction / 20 Settembre 2013 in Pulp Fiction

Penso di avere una collezione di “Ma davvero non hai visto… ?”: Pulp Fiction era uno di quelli. E’ difficile spendere due parole su un cult quanto è strano guardarlo. Prima ancora che il film cominci avere in testa i personaggi e le battute citate e ricitate, la strafamosa locandina e le scene che da qualche parte o da qualche altra mi erano state linkate su youtube.E nonostante tutto ciò, prima d’ora non l’avevo mai visto. C’era bisogno di aspettare tanto? Vedendo Arancia Meccanica è stato un pò la stessa cosa. Dovevo farlo a quindici anni e mi avrebbe aperto un mondo di ribellione, a ventitrè l’ho snobbato con un “Il libro è meglio”. Commento insignificante, e nella sua insignificanza difficilmente contraddicibile.
Queste premesse impediscono al pensiero critico anche solo di confidare in presunte oggettività.
E allora restiamo superficiali. “Ti è piaciuto?” Sì. “Lo riguarderesti?” Anche, puoddarsi. Da qui a giudicarlo un mito ne passa. Mi han detto sia il film che ha fatto grande Tarantino, e nel corso degli anni ho potuto anche constatare come quello di Tarantino sia un culto diffuso con picchi di celebrazione notevoli, tipo Woody Allen, tipo i gruppi rock degli anni ’70. Sono purtroppo refrattario a questo genere di cose, cosicchè va a finire che magari il prodotto è di qualità, ed io parto già pieno di pregiudizi.
E allora restiamo superficiali. Pregi: Una resa eccellente del dialogo sulle quisquilie della vita (ad esempio la questione del quarto di libbra), messa ancora più in risalto dal fatto che a svolgerla sono personaggi che hanno invece una vita violenta e frenetica.
La trama resta accattivante, rialzandosi qua e là soprattutto nella focalizzazione del piano di Butch, che fino all’ultimo non si saprà come va a finire.
I versetti della bibbia messi in bocca al killer (che non ci credo non abbiano precedenti!), gli raddoppiano certamente l’efficacia.
Wolf surreale fa il suo lavoro.
Difetti: Io non ho trovato affatto grandioso il personaggio di Mia Wallace, quanto m’è parso noioso il dialogo al bar, e scontata la sua affermazione sui silenzi imbarazzanti. E riguardo al ballo finale che in tutti genera il riso, la mia impassibilità mi faceva sentire alquanto stupido. Ma era una citazione dalla febbre del sabato sera? No? Dovevo trovare ridicolo solo il fatto che ballavano? Ah. Non ho capito. Eh vabbè, quando uno non capisce, non capisce.
Alcune scene fuori misura o magari solo con una vecchia misura. Pur presentando il personaggio della ragazza del pugile, i loro amoreggiamenti senza fine prima della crisi dell’orologio mi hanno ammosciato parecchio.
Esposto questo punto di vista mi han detto: Guardati Le Iene, è meglio.
D’accordo, lo farò.

10 commenti

  1. paolodelventosoest / 20 Settembre 2013

    Sono d’accordo, Tarantino genera troppa hipsterya collettiva. Al di là di questo, PF resta un grandissimo film; dovresti provare a staccarti dalle visioni pregiudiziali, è uno sforzo produttivo e aiuta lo spirito critico. Una scena come il twist sulle note di Chuck Berry è fatta ad hoc per emozionare, per sedurre del tutto chi si è lasciato fin lì trasportare dal film, non tanto per far ridere. E aiuta a tenere su quel filo di tensione che lo spettatore prova nei confronti di Vincent, dicendosi “Cazzo, se lo scopre Marsellus viene fuori un casino”.

  2. paolodelventosoest / 20 Settembre 2013

    Ah, dimenticavo: Le iene NON è meglio di Pulp Fiction.

  3. jumopopcorn / 20 Settembre 2013

    “Cazzo, se lo scopre Marsellus viene fuori un casino” Giusto. Ecco il senso. Grazie

  4. zvut / 20 Settembre 2013

    “Da qui a giudicarlo un mito ne passa. Mi han detto sia il film che ha fatto grande Tarantino, e nel corso degli anni ho potuto anche constatare come quello di Tarantino sia un culto diffuso con picchi di celebrazione notevoli”
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     “È benedetto il legno con cui si compie un’opera giusta,
     ma maledetto l’idolo opera di mani e chi lo ha fatto;
    questi perché lo ha lavorato,
    quello perché, corruttibile, è detto dio.
     Perché sono ugualmente in odio a Dio
    l’empio e la sua empietà;
     l’opera e l’artefice saranno ugualmente puniti.
     Perciò ci sarà un castigo anche per gli idoli dei pagani,
    perché fra le creature di Dio son divenuti un abominio,
    e scandalo per le anime degli uomini,
    laccio per i piedi degli stolti.
     L’invenzione degli idoli fu l’inizio della prostituzione,
    la loro scoperta portò la corruzione nella vita.
    Essi non esistevano al principio né mai esisteranno.
     Entrarono nel mondo per la vanità dell’uomo,
    per questo è stata decretata per loro una rapida fine. “

  5. jumopopcorn / 20 Settembre 2013

    Oh…

  6. Bisturi / 21 Settembre 2013

    Tarantino ormai penso abbia più “finti” detrattori e “finti” fan che persone realmente interessate al suo cinema! Il suo cinema è molto più di quello che il suo culto diffuso a macchia d’olio possa far intendere! C’è molta cultura dietro al suo cinema e una gran sapienza registica che non risiede solo nei B-Movies fate attenzione! Tarantino è un regista con i controtutti e ha un solo difetto, quello di aver generato dei cloni del suo modo di fare che fanno davvero ridere, robetta vera che dopo Pulp Fiction ha invaso i cinema di tutto il mondo, cloni che oltretutto senza ritengo hanno preso la parte più superficiale del cinema Tarantiniano vale a dire, sparatorie, sangue, e personaggi strambi ma che quando non sono in mano a Quentin diventano stucchevoli! Pulp Fiction è il capolavoro degli anni 90, non si discute, un film che ha imposto un linguiaggio diverso pur attenendosi agli stilemi classici e Le Iene è un film eccezionale! 🙂

    • alex10 / 21 Settembre 2013

      parole sante @rodriguez86
      purtroppo sta sto fatto da pulp fiction in poi che ha portato quentin ad essere amato soprattutto dalla massa…in pochi apprezzano lui per quello che è: un esteta ed un grandissimo regista…
      un genio assoluto.

      • Bisturi / 21 Settembre 2013

        E’ un genio ma dato che viviamo in un’era demente, dove nessuno riconosce più il bello dal brutto, salvo rare eccezioni, Tarantino poichè ormai famoso al grande pubblico e non più di nicchia come poteva essere ai tempi di Pulp Fiction, viene per moda screditato, fa film commerciali quando non è vero…è rimasto uno dei pochissimi ad Hollywood a credere veramente nel cinema come fonte di spettacolo puro, emozione e gioia…ma la gente non c’arriva! @alex10

        • alex10 / 21 Settembre 2013

          sono d’accordissimo !! le critiche che gli vengono rivolte sono banali e futili…e non ci si concentra nel cuore della sua arte, cosa che , se fosse stato meno famoso e non amato dalla massa, non sarebbe successa.
          è un triste la realtà ma, non è il solo ad hollywood che fa fronte a questa situazione…ci sono anche altri registi considerati sopravvalutati quando invece non è vero @rodriguez86

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