Recensione su Psyco

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I brrrrividi / 11 Aprile 2013 in Psyco

Se questo lo definite un classico, dobbiamo ridefinire i classici.
Classico è un pilastro. Classico è qualcosa da studiare. Classico è qualcosa di schematico e definito.
Psycho è un’innovazione sempre nuova.
Dopo cinquant’anni Hitchcock continua a ridefinire l’idea di suspense ogni volta che una persona guarda per la prima volta questo film. La paura non è nell’immagine, ma in ciò che questa suscita nell’animo dello spettatore. Ciò che inquieta qualcuno può far sorridere molti, e viceversa.
Lui ha trovato l’idea perfetta, la combinazione letale.
La trama da thriller, le ambientazioni horror e il lieto fine. Sembra quasi che, alla fine, non sia successo nulla. Sembra che tutto sia stato un brutto sogno della sorella maggiore dei Crane e che il brutto e cattivo Norman Bates abbia avuto ciò che si merita. Però ho detto quasi, perché nella scena finale, quella dove viene riassunto tutto il film in un’espressione facciale, il lieto fine viene spiazzato via da un discorso venato di follia, culminato da un sorriso che vale un oscar alla carriera, per quanto mi riguarda.

Ecco, questo non è un classico, ma un cult. Esattamente un cult.
Un film sempre giovane, sempre pronto a risvegliare l’inquietudine.

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