Recensione su Il più grande uomo scimmia del Pleistocene

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17 Giugno 2021

Ho visto questo film d’animazione francese a seguito della lettura del romanzo, Il più grande uomo scimmia del Pleistocene.

Non mi aspettavo di trovare una trasposizione fedele, e non lo è. Il film finirà inevitabilmente nel dimenticatoio. Se non lo avete visto, leggete il romanzo; se lo avete visto leggetelo ugualmente in quanto non ne inficia la lettura.

Userò quindi questo piccolo spazio per parlarvi del romanzo.

Si tratta di un saggio mascherato da romanzo. Un saggio sul Pleistocene, periodo in cui ci furono le maggiori scoperte per gli uomini scimmia: il fuoco, i primi utensili, la caccia, l’arco, l’amore, l’arte. Questo segna il passaggio da ominidi a Homo sapiens. Tutti gli avvenimenti vengono condensati all’interno del vissuto di un unica orda di uomini scimmia, e ogni personaggio rappresenta un intera categoria.

I tre personaggi emblematici sono Edward, il più grande uomo scimmia del Pleistocene, lo scienziato, il progressista, colui che ricerca costantemente lo sviluppo tecnologico dell’intera razza umana; capo della sua orda. Vania, fratello di Edward, è invece un conservatore, ancorato alle sue origini di uomo scimmia; non vuole scendere dal suo albero o utilizzare i confort dei suoi parenti. Infine c’è Ernest, uno dei figli di Edward che non disdegna il progresso ma lo guarda con occhio critico. Lui è il pensatore, il sognatore, il filosofo. Si interroga sulla morte, prova ad interpretare i suoi sogni e cerca di pensare prima di agire.

Alcuni di questi elementi li ritroviamo anche nel film d’animazione concentrandosi maggiormente sul lato umoristico del romanzo. L’ironia è caratterizzata da numerosi anacronismi che vengono utilizzati dai protagonisti in maniera impropria creando delle situazioni surreali (Edward fa un discorso sull’arricchire il proprio vocabolario per sviluppare maggiormente il cervello, per migliorare il pensiero, utilizzando dei termini che a lui, in quanto uomo scimmia, sarebbero sconosciuti). Questi anacronismi non vengono sviluppati fino in fondo nel film, e la comicità viene rilegata a semplice intrattenimento per bambini.

Edward è il Prometeo della Preistoria. Proprio come questi rubò il fuoco agli dei per darlo agli esseri umani, Edward cattura il fuoco per donarlo alla sua orda e incamminarsi lungo la strada del progresso. Nel film, il fuoco non ha un ruolo così c’entrale. Maggior enfasi viene data al corteggiamento che il nostro protagonista compie nei confronti di una femmina della sua specie ma appartenente ad un’altra orda.

Un peccato, perché ero interessato ad una trasposizione animata del romanzo. Potevano osare maggiormente. Tuttavia ho avuto modo di parlare in breve del romanzo. Sono contento.

Segnalo una canzone: L’uomo che invento il fuoco, dei Pinguini Tattici Nucleari, che si sono ispirati al libro durante la stesura del testo.

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