Recensione su Post Mortem

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Horror ingenuo e involontariamente buffo / 7 Novembre 2021 in Post Mortem

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Post mortem di Péter Bergendy è il film (horror) che, apprendo ora, l’Ungheria ha scelto di lanciare come miglior lungometraggio in lingua straniera nella corsa agli Oscar 2022. Sul serio, l’Ungheria non aveva niente di meglio su cui scommettere?

Quello di Bergendy (vincitore al Trieste Science+Fiction Festival 2020 del Premio Wonderland: altro mistero, vista la qualità delle proposte tipica del programma di Rai 4, che apprezzo molto) è un film sui fantasmi confuso e privo di identità, incapace di sfruttare in maniera originale i tanti talenti a propria disposizione, a partire dal soggetto.

La storia si svolge nell’Ungheria del primo ventennio del Novecento: la Prima Guerra Mondiale e la febbre spagnola hanno decimato la popolazione di un villaggio rurale. Un fotografo tedesco itinerante, che ha avuto un’esperienza di pre-morte mentre era soldato al fronte, viene chiamato a fotografare i defunti del paesino. Arrivato sul posto, si imbatte in un caso di infestazione diffusa.

Tutto bello, sulla carta, tutto potenzialmente fortissimo.
Però, il film ha due grossi difetti: non sfrutta il contesto (questa storia non ha nessun rapporto con il genius loci, né con il periodo storico e, in fin dei conti, potrebbe svolgersi ovunque e in qualsiasi altra epoca, paro paro, dall’avvento della macchina fotografica in poi, se proprio si intende mantenere quel dettaglio accessorio) e butta nel mucchio decine di spunti e cliché, senza senso di continuità, mancando in pieno la definizione dei personaggi, fino ad arrivare a un finale che sembra il sogno lucido di un ragazzino con molta fantasia macabra.

Tolta la fotografia livida, una colonna sonora originale non male, le buone scelte di scenografia e i costumi, ho trovato il film particolarmente ingenuo e, a tratti, involontariamente buffo.

Ma, poi (e, qui, qualcuno mi aiuti e/o mi corregga), perché il titolo è Post mortem?
L’esperienza che fa da filo conduttore tra alcuni personaggi è di pre-morte, non di post-morte. Sempre che, invece, non si riferisca alla natura degli spiriti infestanti, inquieti dopo la morte, appunto.
Chissà?

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