Ponyo sulla scogliera

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Ponyo sulla scogliera

Sosuke, un bambino di cinque anni che vive su una scogliera insieme alla mamma e al papà, capitano di una nave mercantile, scopre una piccola e strana pesciolina trovata su una spiaggia: le dà il nome di Ponyo e riesce a salvarla da uno strano uomo che, arrivato dal mare, cerca di acciuffarla e di riportarla tra i flutti.
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: 崖の上のポニョ
Attori principali: Yuria Kozuki, Hiroki Doi, George Tokoro, Tomoko Yamaguchi, Yuki Amami, Kazushige Nagashima, Akiko Yano, Shinichi Hatori, Tokie Hidari, Rumi Hiiragi, Tomoko Naraoka, Kazuko Yoshiyuki, Eimi Hiraoka, Nozomi Ōhashi, Akiko Takeguchi, Eiko Kanazawa, Akihiko Ishizumi, Tomie Kataoka, Shirô Saitô, Mutsumi Sasaki, Keiko Tsukamoto, Ikuko Yamamoto, Michiko Yamamoto, Yoshie Yamamoto, Yusuke Tezuka, Mostra tutti

Regia: Hayao Miyazaki
Sceneggiatura/Autore: Hayao Miyazaki
Colonna sonora: Joe Hisaishi
Fotografia: Atsushi Okui
Produttore: Koji Hoshino, Toshio Suzuki
Produzione: Giappone
Genere: Orientale, Fantasy, Famiglia, Animazione
Durata: 100 minuti

Dove vedere in streaming Ponyo sulla scogliera

24 Novembre 2014 in Ponyo sulla scogliera

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

A differenza di tutti gli altri film di Miyazaki, questo ha uno stile di disegno bambinesco ed anche come profondità in sé rimane ad un livello più “semplice”, se così si può dire. Lo vedo molto come un film che lancia il messaggio di non imprigionare le persone a cui vogliamo bene nelle scelte che vorremmo per loro, ma di lasciarli decidere per sé stessi, anche se a noi tali decisioni sembrano sbagliate, un altro messaggio che ci ho trovato è l’accettare persone diverse vuoi per etnia, per colore o che dir si voglia, sono dei bei messaggi. La scena dell’inseguimento delle onde e di Ponyo è bellissima, mi è piaciuta veramente tanto e la mamma di Soske è una pazza scatenata quando si mette alla guida, io non aspettavo l’arrivo dello tsunami al suo posto per passare il ponte! Ma tutto sommato mi è stata simpatica come personaggio, all’inizio non lo era tanto lol Brunilde comunque è un nome orrendo ahahah Per il resto però il film non mi ha fatto scattare la scintilla come La città incantata o Principessa Mononoke, anche se rimane un bel film.

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Miyazaki per piccoli / 19 Luglio 2014 in Ponyo sulla scogliera

Un altro film pieno delle grandi invenzioni visive di Miyazaki, ma forse diretto – a differenza di capolavori come La città incantata – a un pubblico più infantile. La trama è molto lineare, e rinuncia ad approfondire le premesse della narrazione (cosa ha combinato Fujimoto in passato? Chi è esattamente la Granmamare?); il momento chiave della vicenda è sbrigato in pochi secondi. Alla fine si resta un po’ delusi.

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16 Marzo 2013 in Ponyo sulla scogliera

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Il superconsigliatissimo nuovo cartone di Miyazaki (di cui devo ancora vedere Il castello errante di Howl ma vabbè, nessuno, NEMMENO io, son perfetto (ah no? Azz…), che è bello davvero e assai, oltre a funzionare da purga benefica al pensiero unico disneyano in fatto di cartoni animati, con due bambini e il mare, anzi il MARE, più altre comparse come protagonisti. Obbligatoria la canzoncina, in originale però, tra l’altro urge martello pneumatico per scacciarmela dalla testa, che s’è insediata lì, ha scavato un fossato, montato una trincea e chi la schioda? E gli cantiamo Piiiiiino, Piiiino…Ad ogni modo, Pino ha anche la faccia uguale a Ponyo, sfottuto a vita.

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4 Marzo 2011 in Ponyo sulla scogliera

Mi è piaciuto e mi è piaciuta anche la canzoncina finale, che mi ricorda le siglette dei cartoni anni 70.
La favola è molto bella e delicata e si ambienta nel repertorio classico, anche qui abbiamo una mancanza, una mancanza non definitiva per il protagonista che è la lontananza del padre che manca agli appuntamenti e alle promesse (si avvicina a Totoro, stesso tipo di mancanza, stesso tipo di promessa che svanisce, una promessa mancata non per propria volonta’);
Ponyo rimane imprigionata in un barattolo che è parte dell’inquinamento che deturpa i fondali marini e le coste, è una presa di posizione ecologista non urlata, ma molto intelligente perchè è poi l’uomo, il bambino in questo caso, che la libera, la soluzione è nella mani dell’uomo come lo è la causa;
Il padre di Ponyo la tiene prigioniera per paura (lei si chiama Brunilde e viene tenuta prigioniera non in un recinto di fuoco, ma, appropriatamente, in un recinto d’acqua), per diffidenza, la madre di Sosuke lascia liberi/soli e responsabili due bambini consentendo loro un viaggio di formazione in cui incrociano una varietà di uomini e una varietà di animali quasi liberati dalla parte civilizzata della terra, non ci sono in effetti morti, non ci sono lutti a seguito del maremoto;
Ponyo per divenire umana rinuncia alla sua specificità che è la magia, ma Sosuke deve accettarne la diversità inestirpabile, anche priva, come lo sarà, dell’attrativa della magia stessa, che è anche l’incanto del possibile proprio dell’infanzia.

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