Recensione su Polytechnique

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Pagina di storia scritta col sangue delle donne / 23 Maggio 2020 in Polytechnique

Nonostante alcuni lavori precedenti, il film che segna l’anno zero per Villeneuve è il mediometraggio Polytechnique, distribuito nel 2008. Tema probabilmente molto caro al regista canadese classe ’67 che, all’epoca del massacro, aveva solo 22 anni, ovvero più o meno la fascia d’età delle universitarie assassinate. La sceneggiatura è diretta e concisa e l’immagine in bianco e nero la fa da padrone insieme a dei memorabili mini piani sequenza e dei Ppp che proiettano lo spettatore nel terrore e poi nell’orrore. L’utilizzo dei Flashback è dosato perfettamente e risulta essere l’elemento narrativo perfetto per rendere la vicenda cinematograficamente più originale. Seppur in parte minore, la storia, si sofferma anche su due sopravvissuti, analizzando piccolissime porzioni delle loro vite e mostrando l’impatto che ha avuto il massacro su di esse. Un’importante testimonianza sull’incomprensione e l’alienazione umana e sulle varie sfumature di una società maschilista(all’epoca), che ha scritto la storia imponendosi come il primo femminicidio di massa rivendicato come tale.

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