Recensione su Poliziotto ancora in prova

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Poliziotto ancora in prova
Regia:

Nulla da vedere / 15 Maggio 2016 in Poliziotto ancora in prova

A distanza di un anno dall’ultima missione di James e Ben (nel prequel “un poliziotto in prova”) i due saranno ancora insieme in un’altra avventura che li impegnerà a Miami, sulle tracce di traffici illegali. Ben non è ancora diventato ufficialmente poliziotto, e James, colui che diventerà a breve suo cognato, non ha fiducia nelle sue capacità di detective, ma, al contrario, pensa che il collega non possegga alcuna dote per tale lavoro. È per questo che, dopo un iniziale avversione, decide di portare con sé Ben nella delicata missione che li costringerà a lasciare Atlanta, dimostrando finalmente una volta per tutte la sua incapacità operativa. A Miami incontreranno l’avvenente detective Maya (impersonata da Olivia Munn) dalle maniere forti ma efficaci, con la quale stringeranno un sodalizio professionale.

“Un poliziotto ancora in prova” è un sequel dettato dalla più automatica logica di mercato. Forzato dal successo che il prequel ha avuto negli Stati Uniti, non fa altro che ricalcarne le medesime dinamiche, per cui ritroveremo il nostro Ben (Kevin Hart) mettere apparentemente i bastoni tra le ruote a James (Ice Cube), che forse però non ha realmente compreso le capacità di Ben, che avrà quindi la possibilità di farlo ricredere. La sceneggiatura sarebbe potuta venir fuori da un software di stesura di testi, data la banalità di cui si fa portatrice, e i dialoghi giocano con il colore della pelle, l’immagine di una Miami sfavillante e l’estrosità del protagonista. La comicità non è delle più riuscite, ma giocando con i clichè qualche battuta riesce a tirar fuori un sorriso allo spettatore. Purtroppo non si tratta dunque di una presa al balzo di un inaspettato successo per creare un sequel che riesca a rinnovarsi o a stupire, ma una stanca mossa per sfruttare al massimo un titolo.

Gli attori fanno il loro mestiere, pur senza riuscire a impreziosire con qualche guizzo un copione stantio: Kevin Hart si scatena in movimenti di corpo e agilità giocando per contrasto con La fisicità immobile della controparte Ice Cube, e, come da manuale, a Olivia Munn basta mostrare la sua bellezza per fare il suo dovere. Ma cos’altro dovevamo aspettarci da una mera operazione di marketing?

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