Recensione su Poetry

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23 Dicembre 2012

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Anche se quel segno vuol dire, in sud-coreano o quel che è, SHI. Mi son detto, posso mica vedere più di venti film senza nemmeno un koreano? Eh no eh. La storia di una signora, con un alzheimer in arrivo e una figlia che gli ha lasciato il nipote da crescere. Ma è povera, e il figlio finisce in una storia di stupro di gruppo di una ragazzina che poi si è uccisa da un ponte (sì ma in un bel posto). E i genitori di tutti i partecipanti allo stupro si devono mettere d’accordo con la madre della suicida per darle una somma adeguata, che ovviamente la protagonista non ha. Il tutto con una naturalezza un po’ sconcertante :S come se fosse normale, sì sai l’hanno stuprata, adesso dobbiamo pagare, eh sì, un’altra spesa. Non so, magari là funziona così. I soldi li ottiene scopandosi, dopo grandi dilemmi interiori, un vecchio da cui fa le pulizie, paralitico e sbavoso, nella vasca da bagno. Lei ama i fiori e fa corsi di poesia. Per capire come scrivere e vedere il bello nel mondo. Quando ha imparato e pagato torna sul ponte. Indovina a fare cosa.

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