Scene da un matrimonio / 2 Febbraio 2013 in Ploy

Dopo Ruang talok 69 e, sopratutto, dopo il bellissimo Last life in the universe, Pen-Ek Ratanaruang ha confezionato opere non del tutto convincenti, ripetitive (Invisible waves) o eccessivamente ermetiche, anche se suggestive (Nymph).
Ploy è probabilmente il punto più basso toccato nella sua carriera. Pur affrontando i suoi consueti argomenti: incomunicabilità, difficili rapporti di coppia, gelosia e tradimento, l’importanza del sesso come collante di un matrimonio in crisi, il film risulta superficiale e con uno stile poco personale, ricordando in certi momenti certe opere di Tsai Ming-liang.
Pur con tutti questi difetti, Ploy è sempre un film godibile e che merita una visione.

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