Recensione su Perfect Blue

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L’incantevole Mima. / 4 Aprile 2014 in Perfect Blue

Angosciante, claustrofobico, morboso come un canonico thriller dovrebbe essere.
Kon trasferisce gli stilemi del cinema di genere in un lungometraggio animato, citando alcuni classici cinematografici con originalità (ho l’impressione che il punteruolo, per esempio, arma abbastanza inusuale, arrivi da Basic Instinct), citando apertamente Il silenzio degli innocenti e le vicende private di Jodie Foster (nominata, perfino), sfruttando il mondo delle idol giapponesi alla stregua dell’universo del teatro di Eva contro Eva.

La sovrapposizione tra realtà e sogno è ottimamente orchestrata e lo spettatore resta invischiato nella rete della labilità psicologica della protagonista almeno quanto lei.

Al termine del film, permane un senso di fastidio difficile da cancellare.
Ottimo.

2 commenti

  1. Francesco / 4 Aprile 2014

    Il mio Kon preferito 😀
    Comunque, mi veniva in mente, di recente ho letto che questa pellicola ha influenzato molto Aronofsky per “Il Cigno Nero”. Ed effettivamente, c’è qualche analogia. Però non sono riuscito a scoprire se questa notizia ha una fonte attendibile o meno :/

    • Stefania / 5 Aprile 2014

      @Francesco_Macaluso: se la cosa fosse vera, in effetti, le somiglianze sarebbero notevoli: cosa è vero e cosa non lo è? Quanto il sogno è penetrato nella realtà?
      E, al di là di questo, la chiosa finale, cinica e sibillina… mh mmmmmh!

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