15 Giugno 2014 in Perdiamoci di vista!

Come Dario Argento, anche Carlo Verdone è ormai da anni scivolato in una lenta e inesorabile caduta libera…questo suo “Perdiamoci di vista” rappresenta per me il suo canto del cigno, un film del cosiddetto filone delle commedie amare, filone iniziato a metà anni ’80 con “compagni di scuola” e poi proseguito con “maledetto il giorno che t’ho incontrato”, un film che propone di nuovo il tema del confronto tra un personaggio “normale” e uno sofferente di una grave forma di handicap…la sceneggiatura ricorda molto quella del film con la Buy, ma questa volta Verdone cade, purtroppo, nel melodrammatico, sacrificando quella componente ironica che è alla base di ogni suo film.
Di positivo ci sono le uniche interpretazioni decenti di Asia Argento e la sempre bravura di Carlo, ma tutto è spento, grigio…il Verdone di “Bianco, rosso e verdone” purtroppo non esiste più(basti vedere anche le sue ultime produzioni…)

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