Paura e delirio a Las Vegas, meglio noto come “Mandiamo tutto a puttane e facciamoci, si facciamoci” è un film di Terry Gillian. Egli dirige un film a tratti ironico, irrazionale, un trip visivo, un’avventura sulla strada che sembrerebbe facile ma a causa delle abitudini dei protagonisti troppo facile non è. Tutto quello che si vede nella pellicola è frutto di un delirante mix di droghe, elencarle tutte richiederebbe un enciclopedia ma in una scena vengono presentate nome per nome.
Frase del film
“Ne hai preso troppo bello, ne hai preso troppo, troppo”
-Dr Gonzo
Avete presente quando si dice che tutte le migliori storie comincino con un “…Ero ubriaco” ? I protagonisti non son ubriachi ma sono stupefacenti nel vero senso della parola..
Questa è la ballata di Gonzo e Duke (musica di Hazzard prego) due ragazzi con una marcia in più, sfrecciavano a tutto gas fra LSD, allucinogeni, anfetamina ed anche se non c’è la rima fotte sega.. GONZO E DUKE, Gonzo e Duke”.
La pellicola in questione vede come protagonisti due pittoreschi e strambi individui in un viaggio on the road. Il contesto storico è quello dei primi anni 70, periodo di contestazione, di apertura (di una parte) e di chiusura (dell’altra parte ) della società, un periodo dove l’ America si mette in discussione dove il paese del sogno americano e della Land of opportunities lascia spazio all’America della droga, insomma ho scritto troppe volte America. Tanta America ma in modo diverso.
Gonzo e Duke, questi sono i nostri eroi o meglio antieroi. Avvocato il primo e giornalista il secondo. Duke, interpretato da Johnny Depp che rende benissimo nella parte del consumatore di stupefacenti da notare come i ruoli sopra le righe gli si addicono molto, deve scrivere un articolo su una gara motociclistica che prende luogo a Las Vegas ( ma no ? Credevo a Zanzibar ). Chi è il Dr. Gonzo ? Semplicemente un suo fido assistente nonché accompagnatore nell’avventura che di professione fa l’avvocato e che avvocato, interpretato dal pericoloso e violento Benicio del Toro. Parliamoci chiaro, l’estro creativo e la professionalità il giornalista le ha perse per strada anzi le ha perse mentre usciva di casa quando per sbaglio ha incontrato il mondo della droga ecco così che il viaggio di lavoro diventa un viaggio in balia della sregolatezza all’insegna, cito le parole di Duke, de: due buste di erba, settantacinque palline di mescalina, cinque fogli di acido superpotente, una saliera mezza piena di cocaina, un’intera galassia multicolore di eccitanti, calmanti, scoppianti, esilaranti. E anche un litro di tequila, un litro di rum, una cassa di birra, mezzo litro di etere puro e due dozzine di fialette di popper. Non che per il viaggio ci servisse tutta quella roba, ma quando ti ritrovi invischiato in una seria raccolta di droghe, la tendenza è di spingerla più in là che puoi.
Questa passione, se così possiamo definirla, rende i vari obiettivi preposti da duo impossibili da seguire, il giornalista manda a fare in c**o l’articolo sulla gara motociclistica, sotto l’effetto dell’etere visitano il Circo Bazooko, Casinò all’ultimo grido, continuano ad usare ed abusare di droga neanche fossimo in Amore Tossico, nei pochi momenti di razionalità Duke si ricorda che ha un’ altro compito ovvero di prender parte a un summit delle forze dell’ordine con argomento la droga. Ma le avventure non terminano qui, i disagi interiori e gli attriti (meglio dire gli scazzi post overdose) si cominciano a far sentire…
e allora ?
Note del Don
Raoul Duke e Dr Gonzo compaiono in un altro film “Where the Buffalo Roam” e troviamo Bill Murray e Peter Boyle. Anche questa pellicola è basata sul libro Paura e disgusto a Las Vegas di Thompson che usa lo pseudonimo di Raoul Duke.
L’immagine usata per la recensione l’ho rubata a un nostro fan, non ricordo chi ma ti ringrazio.
Da notare nello sfondo Spiderman quando era solo un autostoppista capellone.
DonMax
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