4 Recensioni su

Passione sinistra

/ 20134.864 voti

Commedia imbarazzante / 1 Ottobre 2015 in Passione sinistra

Quanta pochezza, accidenti.
Da un certo punto di vista, ci vuole impegno, per sfornare un film così imbarazzante e pressapochista: nel tentativo di ribaltare stereotipi e cliché, Passione sinistra si affossa in nonsense affatto divertenti, nella sagra dei luoghi comuni. Anche il disegno dei vari topoi antropologici da criticare, volutamente macchiettistico, sfiora l’improponibilità: dal gay cultore dell’arte al politico senza cervello, passando per l’oca giuliva fino allo scrittore tronfio, tutti i personaggi sono bozzetti elementari e mal gestiti.
Ne viene fuori una commedia che non stuzzica, non intriga e non fa nemmeno sorridere: cosa dovrebbe suggerire? La possibilità che, in nome dell’amore, si può scendere a compromessi? Mi faccia il piacere, mi faccia… Non che la cosa non sia plausibile: di certo, per quel che mi riguarda, non lo è in questi termini.

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Marco Ponti ti sei perso… Perché? / 5 Luglio 2015 in Passione sinistra

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Ho apprezzato all’inverosimile Santa Maradona (che ho sempre spacciato a tutti come il mio film italiano preferito), ho visto anche il suo secondo film A+R/Andata e Ritorno, ma questa opera terza mi ha profondamente deluso.
Non si capisce perché una relazione decennale tanto decantata come quella della protagonista, finisce così, di punto in bianco.
E da quel punto di non ritorno, la coppia si sfascia, lui diventa un trombeur de femmes mai visto, come se dovesse recuperare i tanti anni di monogamia, e lei invece sputtana tutti i suoi valori sulla base… sulla base di che? Del sesso ben fatto?
Ottimo basarsi solo su quello per una relazione…
Gli altri personaggi di contorno sono inutili, il film dura un’ora e mezza ma di concreto e di definito si vede ben poco.

Ma Marco Ponti come ha partorito questa ciofeca?
Io veramente non riesco a spiegarmelo…
L’unica cosa che si salva del film sono le forme procaci e sensuali della Lodovini.

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Passione sinistra: un’occasione sprecata / 6 Maggio 2013 in Passione sinistra

Giorni soffocanti per la vita politica italiana. Anzi pseudopolitica o parapolitica, come preferite. Oppure antipolitica che è sicuramente più in voga. Decido di andare al cinema. Mi rilassa. Stavolta però mi è andata male.
Lei, Nina, dovrebbe essere la classica donna di sinistra, emancipata e intransigente. Come se le donne di sinistra fossero tutte uguali, al limite tra il radical chic e l’ossessione del mercatino. Confuse tra il kebab e il sushi, mentre al bar ordinano concentrati di sedano e carote. Ovviamente No Tav, ovviamente lavora nel mondo della cultura e adora pagare le tasse, ovviamente riceve in eredità una casa dal modico valore di 2 milioni di euro che ovviamente devolverà in beneficienza.
Lui, Giulio, dovrebbe rappresentare il tipo uomo sui 35 anni di destra, bussiness man, calcolatore e spregiudicato. Come se per essere di destra devi essere un esperto di mercato e di economia. Naturalmente cinico, presuntuoso e un po’ ignorantello.
Girano intorno ai protagonisti dei “tipi” riconoscibili: lo scrittore sfigato e succube della propria infedeltà e di quel successo tanto agognato, l’intellettualoide dall’aspetto trasandato con barba incolta, che però rimane folgorato dalla “figa” di turno bionda e svampita. Il giovane rampollo incompetente che gioca a fare il politico, candidato sindaco della capitale. Tutto sorriso e ipocrisia che ripete le sue parole chiave “rete, giovani, fiducia e futuro” Unici personaggi quanto meno verosimili.
“E, al mio posto, cosa farebbe Marco Travaglio?” è il filo rosso (per restare in tema) del pensiero di Nina. Marco Travaglio, un bravo giornalista che però, pur non essendosi mai dichiarato uomo di sinistra ne diventa l’indiscusso modello di riferimento.
Davanti alla confusione mediatica e alla mancanza di una classe dirigente decente spuntano qua e là nuovi eroi, delusioni per istanze tradite, serpeggiano amarezze cocenti. Che siano nere o rosse. Sono certa che un’analisi meno superficiale degli umori contemporanei offrisse molto di più che il solito qualunquismo low-cost, del solito amore che vince su tutto e del vissero a lungo felici e contenti.
Il regista Ponti, che ci aveva piacevolmente sorpreso con Santa Maradona qualche anno fa, ritorna in sala con qualcosa, a mio avviso, di indefinito.
Non si tratta di satira, troppo poco graffiante a meno che non ci siamo assuefatti dallo stile Bagaglino. Enfatizzare consapevolmente il luogo comune per indurre a una riflessione, implica poi una presa di posizione per far emergere un qualsiasi punto di vista che esuli esclusivamente dalle logiche commerciali dell’happy end. Insomma un’occasione sprecata.
E se allora è vero tutto e il contrario di tutto, io concluderei con la stessa scelta musicale con cui il film si apre. Gaber e la sua Destra-Sinistra:
Tutti noi ce la prendiamo con la storia
ma io dico che la colpa è nostra
è evidente che la gente è poco seria
quando parla di sinistra o destra.

Ma cos’è la destra cos’è la sinistra…
Ma cos’è la destra cos’è la sinistra…

Destra-sinistra
Destra-sinistra
Destra-sinistra
Basta!!!

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1 Maggio 2013 in Passione sinistra

All’uscita dalla sala mi sono venute spontanee due domande : ma perché si fanno film così ?
E soprattutto : ma come ho fatto a vedere una cosa del genere ?
Mah !

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