Recensione su Parasite

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la vita è dura e poi si muore… / 2 Aprile 2020 in Parasite

film coreano di un regista dal nome che sembra la password di un modem, prima della modifica. Niente di più “rassicurante”, giusto? E invece, pur avendo vinto la palma d’oro, Parasite scorre che è una meraviglia e non ci si annoia mai. Il Time sostiene che sia mooooolto 2019, e su questo non si discute. Certo, stiamo pur sempre parlando di un film orientale, quindi qualche scivolone melodrammatico e un paio di momenti di comicità didascalica sul genere Bollywood incontra Franco e Ciccio, li dovete per forza mettere in conto, ma vi garantisco che è roba buona. Insomma funziona. Non sto a raccontarvi la trama, vi basti sapere che è la storia di una famiglia di poveri bastardi che, per disperazione, è disposta a tutto. Un film che avrebbero potuto scrivere/dirigere Monicelli o Scola negli anni 60, ovviamente con uno stile più italiano. Che altro? Beh sì, è uno di quei prodotti che darà da mangiare a un sacco di critici cinematografici. Pippe su pippe ma a noi che ci frega? E’ un ottimo film, punto e ciao. Il nome del regista leggetevelo sulla locandina.

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