Pandorum - L'universo parallelo

Parlare male di questo film è troppo facile. Vi dico solo che dalla fantascienza, si passa a “Titanic 2 Stavolta ti faccio Spazio”
Mi voglio soffermare sull’inutilità umana dell’attore Dennis Quaid.
Un’ora e tanti minuti di zero espressioni facciali
Un’ora e tanti minuti in cui la sua unica frase è stata “Bower mi senti?” ,io
urlavo”cazzo non ti può sentire, bower è in tunnel di me**a con i mostri” ma lui niente, imperterrito “Bower mi senti?”
Un’ora e tanti minuti di mio vuoto cerebrale perché dormivo
Un’ora e tanti minuti in cui Dennis da tenente capo si è trasformato in paparino che rimprovera il cattivello del film ( che di cattivello ho sperato ci avesse almeno l’ alito ,perché altro non è pervenuto)
Un’ora e tanti minuti in cui ,in buona sostanza, non ho capito perché il padre di Dennis non abbia deciso al posto della walk of fame, la walk e trovate un lavoro adatto a te

Il titolo fa riferimento a una condizione psicologica a cui sono soggetti gli astronauti che viaggiano a lungo nello spazio profondo.
Il film è discreto con vari riferimenti a cult precedenti di film di fantascienza; buona soprattutto la prima parte con il risveglio di Bower (Ben Foster) e successivamente del tenente Payton (Dennis Quaid) che si ridestano con la memoria offuscata per l’ipersonno. I sistemi dell’astronave sono in sovraccarico e bisogna sbloccarli a mano; Bower inizia così ad esplorare la navicella scoprendo delle strane creature che ci vivono. Purtroppo il film si perde un pò nella seconda parte.
Nel resto del cast da citare Cam Gigandet (caporale Gallo), la bella scoperta Antje Traue (vista in L’uomo d’acciaio, non me la ricordavo) è la tosta Nadia e Norman Reedus nei panni di Shepard.

Angosciante fin dal traumatico risveglio del giovane astronauta, prosegue su diversi percorsi narrativi.

Da una parte il caporale Bower che si ritrova a dover attraversare l’intera astronave per raggiungere il reattore da riattivare manualmente e incontra nel suo percorso umani che ogni giorno lottano per sopravvivere a pericolose creature che ci cibano di uomini.
Dall’altra il tenente Payton che rimane intrappolato nell’angusta sala dove i comandi non funzionano e instaura una battaglia decisamente più emotiva su ciò che è giusta fare in questi casi, attendere con pazienza che il collega riesca nella sua missione, o decidere di espellere il carico nella speranza di farlo sopravvivere.